Curata dalla Polizia di Stato e dal portale Skuola.net, la campagna "Maturità al sicuro" ha come obiettivo principale quello di contrastare le fake news sull’esame di Stato. Questo anche perché è emerso come un maturando su 6 creda si possano trovare le tracce online prima dell’esame e quasi uno su 5 ritiene di poter portare con sé lo smartphone durante le prove e usare uno smartwatch
Con gli esami di maturtià ormai pronti ad iniziare ritorna la campagna informativa “Maturità al sicuro” curata dalla Polizia di Stato e dal portale Skuola.net con l'obiettivo principale di contrastare le fake news sull’esame di Stato. Questo anche perchè è emerso come un maturando su 6 creda alla fake news delle tracce online prima dell’esame e quasi uno su 5 ritiene di poter portare con sè lo smartphone durante le prove e usare uno smartwatch. Mentre 1 su 6 crede ancora sia possibile recuperare online i reali argomenti o addirittura le tracce che saranno proposte durante l'esame.
Le notizie false legate all'esame di Stato
Dunque il rischio di cadere in una delle tradizionali fake news sulle regole d’esame rimane alto, seppur in riduzione rispetto a quanto successo in passato. Merito, anche, dell’attività della Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica con la campagna “Maturità al sicuro”, portata avanti insiele al portale di settore specializzato Skuola.net, che per il diciottesimo anno di fila cerca di “smontare” le principali notizie false sull’argomento. Uno dei temi più caldi è quello che concerne le nuove tecnologie, con il costante sviluppo di “aiuti” digitali che possono distrarre gli studenti diventando un possibile amplificatore di errori di comportamento che possono anche portare all’esclusione dall’esame. La situazione è stata fotografata anche grazie alle risposte di circa 1.200 maturandi raggiunti dal monitoraggio effettuato proprio da Skuola.net. Da questa piccola indagine è emerso che quasi 1 studente su 5, ad esempio, sia convinto che durante le prove scritte gli smartphone si possano tenere con sè quando, in realtà, devono essere consegnati al banco della commissione, come correttamente dimostra di sapere l’82% del campione. E se il 15% è consapevole che comunque i telefoni debbano rimanere rigorosamente spenti, il 3% pensa che si possano persino usare rischiando al massimo di essere richiamati o penalizzati in fase di correzione e non, come potrebbe avvenire, di vedere invalidato l’intero esame. La quota di coloro che potrebbero incappare in un uso non ccorretto dello smartphone all’esame è calata comunque del 20% rispetto all’anno precedente. Qualcosa di simile avviene con lo smartwatch. In questo caso è quasi 1 su 6 (il 16%) a pensare che lo si possa indossare e usare tranquillamente al polso durante le prove scritte, basta che non sia connesso a Internet. Mentre l'1% crede che si possa usare senza alcuna limitazione anche per accedere alla Rete. Entrambe le risposte sono però sbagliate, visto che l’utilizzo dello smartwatch - di qualsiasi tipologia - è inibito tanto quanto quello del telefonino.
Il regolamento
La funzione di “Maturità al sicuro” è anche quella di ricordare alcuni aspetti fondamentali del regolamento d’esame il cui mancato rispetto potrebbe portare all’esclusione. Si va, in aprticolare, dalla necessità di presentarsi con un documento di identità a quella di non introdurre altri fogli che non siano quelli forniti dalla commissione. Senza dimenticare le fake news vere e proprie. Circa un sesto dei maturandi (15%) è infatti convinto che la Polizia possa controllare gli smartphone “da remoto” per capire chi eventualmente sta copiando, cosa non vera. E quasi la metà (41%) crede che, durante gli esami, i membri della commissione possano perquisire i candidati, alla ricerca di oggetti proibiti. Anche in questo caso, si tratta di informazioni non corrette che vanno sfatate, invitando comunque alla prudenza, visto che i commissari d’esame, se dovessero notare manovre illegali, hanno comunque il diritto di escludere i candidati colti in “flagranza di copiato”. Quindi ecco il tema legato alle tracce d’esame. Specie di quelle dello scritto di Italiano perchè sono ancora tanti gli studenti che pensano di trovare in anticipo gli spunti da sviluppare il giorno della prova, soprattutto online. Ad avere ben presente che online si possano trovare solo indiscrezioni, previsioni o, al massimo, degli esempi, è “solo” l’83% dei maturandi, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Il 12%, invece, crede che almeno gli argomenti vengano diffusi prima, mentre il 5% pensa che si possano mettere le mani con qualche ora di vantaggio sulle tracce vere e proprie: si tratta del 25% in più rispetto all’anno precedente. E oltre 1 su 7 immagina che il Ministero possa cambiare le tracce anche all’ultimo minuto e quindi, nell’immediata vigilia della Maturità, di presidiare fino a tarda notte piattaforme social e siti specializzati sperando nell’imbeccata vincente.
La campagna
La campagna si basa, in particolare, su uno short video costruito in linea con le tendenze social del momento, utilizzando quindi un linguaggio più vicino possibile a quello dei protagonisti dell’esame. Il contenuto vede come protagonista il content creator Sespo alle prese con il tentativo di diffondere le tracce in anticipo scovate in rete con una operazione che si infrangerà contro la rete di sicurezza della Polizia di Stato e verrà pubblicato sulla piattaforma di Skuola.net e sui canali social Instagram, TikTok, Facebook, X della Polizia di Stato e del media per studenti.
