Saldi, decalogo 'anti-bidone' per i consumatori: ecco a cosa fare attenzione

Economia
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Introduzione

Confrontare i prezzi, non farsi allettare da sconti troppo alti, porre attenzione ai fondi di magazzino. Sono solo alcuni degli aspetti a cui stare attenti durante il periodo dei saldi, per evitare acquisti sbagliati. Ecco un insieme di regole a cui fare riferimento, redatto dagli esperti dell’Unione nazionale consumatori (Unc)

Quello che devi sapere

Confrontare i prezzi

Meglio non fermarsi solo al primo negozio, ma confrontare i prezzi di più esercizi commerciali. A volte basta un giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più convenienti

 

Per approfondire:

Saldi estivi 2025, quando iniziano e come funzionano: il calendario regione per regione

Idee chiare sulle spese e attenzione alla qualità dei prodotti

Si può essere meno influenzabili dal negoziante e più diretti negli acquisti se si hanno le idee chiare su cosa si sta cercando. È importante poi valutare la qualità della merce guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (fibre naturali o sintetiche, lino o cotone…)

 

Darsi un budget

Importante anche riuscire a darsi un limite di spesa, stabilendo una cifra massima - anche indicativa - da spendere

 

Sapere come devono comportarsi i negozi

Il prezzo deve essere esposto in modo chiaro e ben leggibile. Gli esperti consigliano di non acquistate prodotti nei negozi che non espongono il cartellino che indica il prezzo precedente, la percentuale dello sconto e il prezzo nuovo.

 

È utile controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”.

 

Da quando è entrato in vigore il decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023, che attua la direttiva Ue 2019/2161 cosiddetta Omnibus, le tutele dei consumatori sugli sconti farlocchi sono state rafforzate. Il venditore è dunque tenuto a indicare anche il “prezzo precedente”, ossia quello più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti i saldi. Chi non lo fa rischia una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098,74 euro.

Diffidare degli sconti superiori al 50%

Promozioni oltre il 50% rischiano di nascondere merce non esattamente nuova o prezzi vecchi gonfiati. Gli esperti suggeriscono di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare, non facendosi incantare da ribassi troppo elevati.

No ai fondi di magazzino

Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? Meglio diffidare da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono riempiti dei capi più svariati

Prova dei capi: non c’è l’obbligo

La prova dei capi è rimessa alla discrezionalità del negoziante. Ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farli provare chiedono un anticipo

Cambio merce

Anche durante i saldi vige la normale regola: è il negoziante a stabilire se permette al consumatore che ha cambiato idea di effettuare il cambio. Nei negozi fisici il cambio infatti non è obbligatorio per legge (a differenza di quanto accade online o, naturalmente, in caso di capo difettoso)

Prodotti difettosi

È sempre meglio conservare lo scontrino. I capi in saldo si possono cambiare in caso di difetto: il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Dal 1° gennaio 2022, grazie all’entrata in vigore del D. Lgs. 170/2021, in attuazione della Direttiva UE 2019/771, non è più necessario denunciare il difetto al venditore entro 2 mesi dalla sua scoperta. L’azione per far valere i propri diritti, comunque, si prescrive in 26 mesi dalla consegna del bene. In caso di difetto di conformità del bene, si ha diritto alla sua riparazione o alla sostituzione del bene. La scelta è del consumatore, salvo che la sostituzione sia impossibile o con costi sproporzionati rispetto all’altro rimedio, tenuto conto del valore che il bene avrebbe in assenza del difetto e dell’entità del difetto. 

 

Se riparazione e sostituzione non sono state fatte o sono state rifiutate dal venditore per i costi sproporzionati, o sono impossibili, se si rimanifesta il difetto nonostante il tentativo del venditore di ripristinare la conformità, se il venditore ha dichiarato che non procederà al ripristino entro un periodo ragionevole o senza notevoli inconvenienti per il consumatore, oppure se il difetto è talmente grave da giustificarlo, allora si ha diritto a una riduzione proporzionale del prezzo o alla restituzione dei soldi

Pagamenti con Pos

Tutti i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, per qualsiasi importo. Chi non lo fa, incorre nella sanzione prevista: 30 euro + il 4% del valore della transazione rifiutata. Ma se il commerciante ha il Pos fuori uso per un guasto tecnico o se il terminale non ha linea, non è passibile di sanzione

 

Per approfondire:

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