Audiolibri nella dieta mediatica? L’identikit dell’ascoltatore forte

Immersività, possibilità di multitasking, antidoto contro stress, solitudine e sovraesposizione agli schermi. Questo è il potere degli audiolibri che in Italia continuano a conquistare sempre più persone. Nel 2025 gli appassionati di libri in cuffia nel nostro Paese hanno raggiunto quota 11,4 milioni: un incremento del 3% rispetto allo scorso anno, pari a 300mila nuovi fruitori. Questo ci raccontano i dati dell’ultima ricerca di NielsenIQ per Audible, la società di Amazon che con i suoi audiolibri, podcast e serie audio si attesta nella produzione e distribuzione di audio entertainment. “Sono numeri davvero impressionanti in un settore come quello dell’editoria su cui spesso si fanno grida allarmistiche”, commenta a Sky TG24 Francesco Bono, content director di Audible per Italia, Francia e Spagna. “L’audiolibro dimostra di essere una cosa che riscontra l’interesse degli italiani e dei lettori in genere”. Il trend positivo non si è mai fermato: dal 2021 ad oggi, gli ascoltatori in Italia sono infatti aumentati di 1,4 milioni. Audiolibri nella “dieta mediatica” Ecco allora come l’ascolto degli audiolibri diventa di anno in anno un’abitudine sempre più consolidata: stando alla ricerca, la sessione media di ascolto arriva a 30 minuti, con una frequenza media di 3 volte al mese. “Aver raggiunto questa soglia è un traguardo importante. Nel corso degli anni - spiega Francesco Bono - c’è stata una crescita importante. Basta guardare al fatto che il 35% degli ascoltatori dedica tempo agli audiolibri almeno una volta a settimana. L’audiolibro quindi non è solo una cosa che si consuma di tanto in tanto in situazioni particolari ma fa davvero parte della dieta mediatica e delle abitudine quasi quotidiane del pubblico italiano”. Ecco allora che i libri in cuffia non solo vengono ascoltati più a lungo e con maggior frequenza, ma diventano anche un argomento di conversazione tra le persone. La loro presenza nella quotidianità degli ascoltatori fa sì che ben il 41% li utilizzi come tema per rompere il ghiaccio o che il 45% dei genitori tramandino l’interesse per l’ascolto anche ai figli. L’identikit dell’ascoltatore “forte” Parlando di figli e quindi dei più giovani fruitori di contenuti audio, Audible offre tutta una sezione dedicata a loro e delle funzioni che permettono ai genitori di creare delle playlist di libri adatti all'età dei bambini. “È interessante vedere, come emerge dalla ricerca, che molti genitori ritengono il contenuto audio e l’audiolibro formativo ed educativo per i loro figli anche in ottica scolastica”, spiega il content director della piattaforma. L’audiolibro è diventato uno strumento usato per gli studenti anche all’interno delle scuole e per questo motivo, afferma Bono, “continuiamo a offrire tutti i classici letti da grandi voci che possono aiutare gli studenti a fruire di titoli come I promessi sposi o opere di Luigi Pirandello”. Ma i veri heavy user, gli “ascoltatori forti”, ovvero coloro che ascoltano libri in cuffia tutti i giorni, non sono i più piccoli. I contenuti audio appassionano tutti ma, sottolinea Francesco Bono, “abbiamo due fasce di età principali che sono quella 45-54 anni e quella 25-34 anni. Nella fascia 45-54 c’è una leggera predominanza di donne mentre tra i più giovani i numeri tra uomini e donne sono simili. Per quanto riguarda la provenienza geografica c’è una leggere prevalenza delle regioni del Sud Italia”. Si tratta comunque di differenze minime che fanno capire come in realtà il consumo di audiolibri sia ben distribuito in tutte le fasce di età e in tutte le aree geografiche: “è un’abitudine uniforme in tutto il Paese”. Libri e audiolibri Tra pagine di carta e cuffie c’è un legame forte e positivo che si conferma di anno in anno. Libri e audiolibri non vanno in competizione ma si rivelano complementari tra loro. “Noi - afferma Francesco Bono - vediamo l’audiolibro come un modo di fruire del contenuto libro in parallelo. La ricerca NielsenIQ dice che coloro che hanno ascoltato audiolibri hanno anche letto i libri relativi o prima o dopo. Quindi c’è davvero integrazione” tra i due formati. Analizzando i dati nel dettaglio, il 55% degli utenti dichiara di aver ascoltato un libro già letto e, viceversa, il 48% ha letto un libro dopo averlo ascoltato. L’ascolto di libri in cuffia ha ricadute positive anche sugli acquisti in libreria: il 52% degli intervistati afferma infatti di aver comprato almeno una volta il libro dopo aver ascoltato l’audiolibro. La diversa fruizione dei due formati passa per un elemento fondamentale: la presenza di una voce narrante. Ci sono casi, come ad esempio i libri di Gianrico Carofiglio, per i quali autore e narratore coincidono. In altri casi la voce narrante appartiene a grandi nomi del cinema o del doppiaggio italiano come Domitilla D’amico o Stefano Crescentini. Ma perché la voce che racconta è così importante? “Crea un legame anche emotivo tra ascoltatore e narratore”, spiega Francesco Bono. “In qualche modo ti affezioni a quella voce e spesso la scelta dell’audiolibro successivo avviene proprio sulla base del narratore. La ricerca infatti anche quest’anno dice che il driver principale per la scelta è il genere al 72%, seguito dall’autore al 57% e poi il narratore al 54%: quindi possiamo dire che autore e narratore hanno lo stesso peso nella scelta”. Forze e debolezze “Multitasking e possibilità di donare alla fruizione di libri nuovi momenti della giornata”. Per il responsabile dei contenuti Audible sono questi i principali punti di forza di un audiolibro. Opinione confermata anche dai dati: “Il multitasking è l’aspetto più apprezzato dell’audiolibro per il 67% degli ascoltatori: il libro in cuffia ti permette di portare la fruizione delle storie che ti appassionano in tutti quei momenti della giornata in cui non puoi avere uno schermo o un libro davanti agli occhi. Quindi c’è tantissimo utilizzo sia in casa facendo le faccende domestiche, sia facendo sport, sia nei viaggi, mentre si è alla guida”. Il trend di crescita fa ben sperare per il mercato audio nei prossimi anni ma il percorso è lungo e le debolezze da colmare ci sono. “Tantissimi italiani non hanno mai provato l’esperienza dell’audiolibro: ecco lì bisogna andare a lavorare in collaborazione con tutti gli editori, gli autori, i player della filiera editoriale per far conoscere sempre di più l’audiolibro, la bellezza dell’ascolto, l’immersività dell’esperienza. Supportare la conoscenza dell’audiolibro affinché l’audiolibro possa a sua volta supportare l’intera industria editoriale”.

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