Guerra Israele, Bbc: raid a Gaza su casa dottoressa, morti 9 dei 10 figli

©Ansa

L’Idf ha riferito di aver colpito oltre 100 obiettivi nella Striscia di Gaza in 24 ore. Un attacco aereo israeliano su Gaza ha colpito la casa di una dottoressa, mentre lei era al lavoro, uccidendo nove dei suoi dieci figli: lo ha riferito l'ospedale di Khan Younis, come riporta la Bbc. Il più grande tra loro aveva 12 anni. L’unico bambino sopravvissuto, di 11 anni, è stato operato all’ospedale Nasser da un chirurgo britannico. Anche il padre è rimasto ferito, ma è sopravvissuto

in evidenza

L'aeronautica militare israeliana ha colpito oltre 100 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Bombardati edifici che secondo l'Idf venivano utilizzati da gruppi terroristici, tunnel e altre infrastrutture. Un attacco ha colpito la casa di una dottoressa, mentre lei era al lavoro, e ucciso nove dei suoi dieci figli. Il più grande tra loro aveva 12 anni. A riferirlo è l’ospedale Nasser di Khan Younis, come riportato dalla Bbc. L’unico bambino sopravvissuto è stato operato da Graeme Groom, un chirurgo britannico in servizio presso l’ospedale Nasser. Anche il marito della dottoressa è rimasto ferito, ma entrambi – lui e il figlio – sono sopravvissuti.

Secondo gli ultimi numeri del ministero  della Salute della Striscia, gestito da Hamas, sono almeno 53.901 le persone uccise e 122.593 quelle ferite dall'inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre 2023. Tra le vittime, anche 79 persone i cui corpi sono arrivati negli ospedali dell'enclave nelle ultime 24 ore.

Intanto, è salito il bilancio dei morti del raid Usa di sabato nello Yemen: sono nove i  membri del gruppo jihadista al-Qaeda uccisi in attacchi aerei  attribuiti agli Stati Uniti. Lo hanno riferito oggi fonti della  sicurezza yemenita. Le autorità statunitensi non hanno commentato.

Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Questo liveblog termina qui:

Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo liveblog di Sky TG24 del 25 maggio

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L'operazione israeliana del ritorno a casa per gli ostaggi è stata ribattezzata “Derech Eretz”, “il cammino della terra” in ebraico. L'Idf ha voluto dare un nome simbolico all'organizzazione militare per riportarli indietro, “Wings of freedom", ali della libertà. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa il 19 gennaio. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO

Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso

Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione.IL VIDEO

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"

La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12.LA DENUNCIA

Tel Aviv, manifestanti con le foto di bambini palestinesi uccisi in operazione nella Striscia

Dimostranti riuniti questa sera a Tel Aviv per chiedere la fine della guerra nella Striscia di Gaza nel corso di una manifestazione di protesta portavano con sé le immagini di bambini palestinesi uccisi durante l'operazione militare a Gaza. A riferirne è il quotidiano israeliano Ha'aretz.

Protestano famiglie ostaggi, inimmaginabili 600 giorni

Gli ostaggi liberati di Gaza, i familiari di coloro che sono ancora detenuti e i loro sostenitori hanno manifestato, come ogni settimana, per chiedere un accordo che faciliti il loro ritorno, denunciando che la loro prigionia si sta avvicinando all'"inimmaginabile" durata di 600 giorni. "L'incontro si e' svolto mentre Israele si avvicina all'inimmaginabile traguardo di 600 giorni di prigionia, in seguito al ritorno della delegazione israeliana dai colloqui di Doha", ha avvertito in una nota il Forum delle famiglie degli ostaggi e delle persone scomparse, che riunisce i parenti della maggior parte delle persone rapite il 7 ottobre 2023. 

Ex ostaggio a Gaza: "Più di ogni altra cosa temevo i raid israeliani"

Naama Levy, una delle cinque soldatesse delle Idf israeliane rilasciate a gennaio da Hamas nel quadro dell'intesa cessate il fuoco in cambio di ostaggi, ha detto di aver temuto i raid israeliani più di ogni altra cosa mentre si trovava in cattività nella Striscia di Gaza. "Arrivavano a sorpresa. Prima senti un fischio, preghi che non ti cada addosso, e poi... i boati, un rumore così forte da paralizzarti, la terra trema", ha raccontato questa sera alla folla riunita in Piazza degli ostaggi a Tel Aviv.

L'Idf annuncia un'indagine sul raid sulla casa della dottoressa

L'Idf (le forze armate israeliane) ha annunciato di stare indagando su un attacco con drone effettuato ieri sera a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in cui sarebbero morti nove bambini. Secondo i media palestinesi, l'attacco ha colpito un'abitazione a Khan Younis, uccidendo nove bambini della stessa famiglia, tutti di età inferiore ai 12 anni. Il padre e uno dei bambini, di 11 anni, sono rimasti gravemente feriti. La madre, Alaa Najjar, pediatra presso l'ospedale Nasser, era in servizio al momento dell'attacco. In risposta a queste segnalazioni, l'Idf ha confermato di aver effettuato un attacco a Khan Younis, affermando di aver preso di mira diversi sospettati identificati in un edificio vicino al luogo in cui operavano le truppe di terra. "L'area di Khan Younis è una zona di combattimento pericolosa, che l'Idf ha ordinato ai civili di evacuare per la loro sicurezza prima dell'inizio dell'operazione delle truppe", ha affermato l'esercito, riferendosi all'avvertimento di lunedì. "Le accuse di danni a civili non coinvolti sono in fase di verifica", aggiunge l'Idf. 

Mohammed Sinwar, morto il leader di Hamas a Gaza. Cosa succede ora

Dopo la morte il 17 ottobre del fratello Yahya Sinwar, l'ideatore del massacro del 7 ottobre, ora Hamas si ritroverebbe nuovamente senza un leader. Come confermano alcuni media israeliani, Mohammed Sinwar sarebbe stato ucciso in uno degli attacchi nell’area dell’Ospedale europeo di Khan Yunis nella Striscia di Gaza. LEGGI QUI

Boccia: "A Gaza strage senza fine. Vergognoso immobilismo governo"

"A Gaza la strage di bambini per mano del governo criminale di Netanyahu non si ferma neanche oggi. Un raid israeliano ha colpito la casa di Alaa al-Najjar una dottoressa dell'Ospedale Nasser, di Khan Jounis uccidendo 9 dei suoi 10 figli, il più grande aveva solo 12 anni. Questa è una carneficina senza fine, uno sterminio di innocenti che merita una reazione forte e invece l'Italia è vergognosamente silente. Così come le immagini del pane lanciato alla popolazione sempre più stremata, straziano il cuore. Il governo Netanyahu sta continuando a violare ogni giorno i diritti umani e il diritto internazionale nel silenzio complice di molti governi occidentali. Tra questi il governo Meloni. L'immobilismo dei nostri ministri e il ritardo con cui il Ministro degli Esteri Tajani riferirà al Parlamento di questi veri e propri crimini di guerra è vergogoso e imbarazzante". Così Francesco Boccia, presidente dei senatori del PD, ad Arzano (Napoli) per un'iniziativa sui referendum insieme al Segretario provinciale Giuseppe Annunziata.

La Papamobile di Bergoglio diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza

È stato chiesto alla Caritas di Gerusalemme di allestire la Papamobile di Papa Francesco per farne una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. La richiesta è stata effettuata dal Pontefice stesso prima di morire. LEGGI L'ARTICOLO

Ordini medici: "Corridoio umanitario a Gaza per sicurezza sanitari"

"Chiediamo che si stabilisca un corridoio umanitario per consentire ai medici di poter svolgere in sicurezza la propria opera nel rispetto delle convenzioni internazionali. Esprimiamo la nostra vicinanza alla collega per la brutale aggressione e per la perdita dei propri figli". Così, in una nota, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), che esprime "sgomento per quello che sta succedendo a Gaza" e condanna "con forza l'uso della violenza nei confronti dei sanitari. La distruzione della casa della dottoressa e l'uccisione dei 9 dei 10 figli rimasti a casa mentre era sul posto di lavoro aggiunge dramma al dramma dei palestinesi. Ci associamo anche noi - aggiunge la Fnomceo - all'appello del direttore generale dell'organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom perché si abbia pietà di un popolo così drammaticamente martoriato. Alle bombe si aggiunge la fame e alla mancanza di cibo si aggiunge la carenza di farmaci e presidi sanitari per la cura dei tantissimi malati. Ci preoccupa la sicurezza dei medici e del personale sanitario italiano e europeo che opera con grandissima difficoltà e con eroismo a Gaza. I figli della dr.ssa al-Najjar sono nostri figli . Hanno ucciso i nostri figli".

Rando (Pd): "Ancora vittime a Gaza, fermare le armi"

"La notizia dell'ennesimo raid israeliano sopra un una casa di Khan Younis a Gaza, dove sarebbero morti nove figli di un medico dell'ospedale locale, è terribile. Continua una tragica azione militare del governo di Benjamin Netanyahu che sta generando migliaia di morti e feriti. Le parole di uno dei parenti delle vittime, il suo drammatico appello alla fine delle armi, devono scuotere la comunità internazionale per fermare questo massacro di civili nella Striscia di Gaza". Lo dichiara la senatrice Pd Enza Rando.

Gaza, continua l’offensiva israeliana: raid all’alba. VIDEO

Il 24 maggio l’aviazione e le truppe israeliane hanno colpito la  Striscia di Gaza con nuove incursioni tra le 3:05 e le 7:01 del mattino.  Nessun commento ufficiale da parte dell’esercito israeliano. Il premier  israeliano Netanyahu ha ribadito che l’operazione proseguirà fino al  controllo totale del territorio. Secondo le autorità locali, i morti  palestinesi sono oltre 53.600. 

Panahi: "La cosa più importante è la libertà dell'Iran"

"Credo che sia il momento per chiedere a tutti gli iraniani he sono nel mondo: mettiamo da parte problemi, le differenze, la cosa più importante è la libertà del nostro Paese". è l'appello del regista dissidente iraniano Jafar Panahi dal palco del festival di Cannes, dove ha vinto la Palma d'Oro per il film A Simple Accident.    "Il cinema - sottolinea - è una società, nessuno ha il diritto di dirci cosa fare, cosa non fare". "È veramente difficile parlare: prima di dire qualcosa permettetemi di ringraziare la mia famiglia per tutto il tempo in cui non sono stato con loro", dice emozionato Panahi. "E poi tutta l'equipe che mi ha accompagnato e mi ha permesso di fare insieme a loro questo film. E ringrazio anche tutti coloro che mi hanno accompagnato in Francia per la post produzione e il nostro distributore internazionale. Non sarebbe stato possibile fare questo film se non con una squadra impegnata".    Il cineasta ha chiuso il suo breve, ma intenso discorso, ringraziando "il Festival di Cannes e tutte le persone presenti".

Sudari per Gaza, teli bianchi in piazza anche a Perugia

Tanti teli bianchi stesi a terra in piazza della Repubblica e poi un lungo applauso, accompagnato da parole e slogan a voce alta come "basta" e "Palestina libera": anche Perugia ha partecipato con singoli cittadini e associazioni alla mobilitazione nazionale "L'ultimo giorno di Gaza".    È stato raccolto quindi l'appello che invitava a stendere lenzuola bianche come sudari in ogni piazza d'Italia, con l'obiettivo di arrivare a oltre 50.000, il numero dei morti a Gaza. Proprio utilizzando quei teli bianchi che avvolgono i corpi dei palestinesi morti, diventati così simbolo di quello che è stato definito anche dai presenti "un vero e proprio genocidio".    "Un gesto collettivo di dolore - hanno spiegato i partecipanti - oltre che disperata richiesta ad Israele di fermare i bombardamenti". Intorno ai teli un cordone di persone e qualche bandiera della Palestina, con un grande striscione con la scritta "50.000 sudari per Gaza".

Reggio Calabria aderisce a campagna "50.000 sudari per Gaza"

Reggio Calabria ha aderito alla campagna  "24 maggio - 50.000 sudari per Gaza" e un telo bianco è stato esposto sulle facciata di Palazzo Alvaro sede della Città Metropolitana.    "Stop al massacro nella Striscia di Gaza. Sentiamo sulla nostra pelle - ha detto il sindaco Giuseppe Falcomatà nell'intervento iniziale alla cerimonia della consegna del 'San Giorgio d'oro', massima benemerenze della città di Reggio Calabria - le sofferenze di un popolo straziato da un vero e proprio genocidio. Per questo, Reggio Calabria ha aderito con convinzione e soprattutto con profondo senso di solidarietà, all'iniziativa nazionale di oggi con cui, le facciate di migliaia di palazzi, sono state 'fregiate' di un lenzuolo bianco".    "Si tratta - ha aggiunto - di un gesto simbolico, solidale, per esprimere un sentimento di pietà e, al contempo, una forte e determinata denuncia sociale e civile contro le ingiustizie e le violenze che stanno martoriando la popolazione palestinese, con migliaia di vittime innocenti in un massacro che non può lasciarci indifferenti".

Tajani: "Alla riunione Madrid+ sosterremo il piano arabo per Gaza"

In merito alla riunione ministeriale Madrid+ sulla Palestina in programma domani nella capitale spagnola "ho già parlato con il ministro Alvarez, gli ho detto che l'Italia sarà presente per parlare del futuro della Palestina, ci sarà il sottosegretario Tripodi e ho detto che daremo il nostro contributo. Sapete qual è la nostra posizione: noi sosteniamo il piano egiziano" per il futuro di Gaza, "l'ho ribadito ad al Sisi quando sono stato in Egitto, che poi è il piano dei Paesi arabi, quello giusto per il futuro della Palestina". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti a Città del Messico. "Ascolteremo, parleremo, daremo il nostro contributo, come sempre. Dall'inizio dialoghiamo con la Giordania, con l'Arabia Saudita, con gli Emirati", ha sottolineato.

Foggia aderisce alla campagna "50.000 sudari per Gaza"

Anche Foggia prende parte alla mobilitazione nazionale '50.000 sudari per Gaza', promossa tra gli altri da Tomaso Montanari. Ad organizzarla, nel capoluogo dauno, il coordinamento Capitanata per la pace, i Fratelli della Stazione, La Società civile, Libera, La Merlettaia. In piazza Giordano, cuore del centro cittadino, decine di cittadini si sono incontrati per stringere lenzuola bianche che richiamano i sudari in cui sono avvolti i corpi martoriati dei bambini e degli abitanti della Striscia.    "E' un rito funebre quello che andiamo a celebrare. Non dobbiamo fare discorsi politici in questo momento. Sono solo persone che piangono i loro morti e noi partecipiamo al cordoglio delle persone di Gaza per i loro morti. Per questo il sudario, le lenzuola bianche"  - ha sottolineato Paola Calzoni del coordinamento provinciale Capitanata per la pace - che ha ribadito come "il dialogo, il ragionamento politico aperto che tenga conto delle ragioni dell'altro siano fondamentali per il raggiungimento della pace a tutto i livelli". Sull'asfalto i manifestanti hanno scritto 'Pace' e 'Gaza'.    Il 15 giugno, intanto, il mondo vedrà poi March to Gaza, una coalizione internazionale di migliaia di cittadini, gruppi di base e ONG di 22 paesi diversi, giungere a ridosso della parte egiziana del valico di Gaza, uniti dall'indignazione per l'ingiustizia, la violenza e l'oppressione a cui è sottoposto il popolo palestinese. Anche Foggia si unisce idealmente a questo significativo e potente "cammino di pace".

Yemen, i membri di al Qaida uccisi in un raid Usa salgono a 9

È salito il bilancio dei morti del raid Usa nello Yemen: sono nove i membri del gruppo jihadista al-Qaeda  uccisi in attacchi aerei attribuiti agli Stati Uniti. Lo hanno riferito oggi fonti della sicurezza yemenita. Le autorità statunitensi non hanno commentato.    Una fonte della sicurezza nella provincia di Abyan, al confine con Aden, sede del governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, ha dichiarato all'Afp che nove membri di al-Qaeda, tra cui un leader locale, sono stati uccisi nei raid ieri sera. Gli attacchi hanno preso di mira diverse posizioni a nord di Khabar al-Maraqsha, ha affermato la stessa fonte, riferendosi a una zona montuosa nota per ospitare membri di al-Qaeda nella zona.

L'inviato Usa per la Siria incontra al Jolani a Istanbul

L'inviato statunitense per la Siria ha annunciato in un comunicato di aver incontrato a Istanbul il presidente siriano al Jolani, dopo la revoca delle sanzioni americane contro Damasco. "Oggi ho incontrato il presidente siriano Ahmad al-Sharaa e il ministro degli Esteri Assad al-Chaibani a Istanbul, per attuare l'audace decisione del presidente Trump di aprire la strada alla pace a alla prosperità in Siria", ha detto l'ambasciatore degli Stati Uniti in Turchia ed inviato speciale per la Siria, Thomas Barrack.

Roma Capitale aderisce alla campagna "50mila sudari per Gaza"

Anche Roma Capitale aderisce alla campagna "50.000 sudari per Gaza", promossa da associazioni della società civile per ricordare le vittime del terribile conflitto in corso.       Un sudario bianco è stato esposto oggi sulla facciata del Campidoglio, "simbolo di lutto e di profonda solidarietà di fronte a una tragedia umanitaria che si aggrava ogni giorno. La città intende manifestare la propria vicinanza alle vittime innocenti di Gaza e ribadire l'impegno per la pace, la protezione dei diritti umani e la dignità di ogni persona. È urgente un cessate il fuoco, l'accesso agli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e il rilancio di un processo politico che conduca finalmente ad una pace giusta e duratura, basata sul principio di due popoli e due Stati", riferisce il Campidoglio in una nota.

Anche Gilda aderisce a "Ultimo giorno di Gaza"

Anche la Gilda degli insegnanti ha aderito all'iniziativa "L'ultimo giorno di Gaza" al termine del XXImo congresso nazionale del sindacato. "Per ricordare la terribile violazione dei diritti umani che Israele sta compiendo in Cisgiordania", hanno spiegato gli organizzatori, è stato organizzato un flash mob e le sedie della sala che ha ospitato il congresso, nel quartiere Eur di Roma, sono state ricoperte di lenzuoli bianchi, il 'sudario' esposto oggi in tanti luoghi, da nord a sud Italia, in solidarietà con la Palestina.

Aumenti (Gd): "Il 28 in piazza col Pd per il popolo palestinese"

"Mercoledì 28 maggio aderiamo alla piazza del Partito Democratico di Roma per chiedere un immediato cessate il fuoco, il riconoscimento dello Stato di Palestina, lo stop alla compravendita di tutte le armi e l'imposizione di sanzioni contro lo Stato d'Israele e contro i coloni in Cisgiordania, un processo davanti ad un tribunale internazionale di Benjamin Netanyahu, del suo gabinetto, dei vertici militari israeliani e della maggioranza della Knesset complice della cancellazione del popolo Palestinese in atto". Lo dichiara in una nota Jacopo Augenti, segretario dei Giovani Democratici di Roma.      "Sono mesi che la popolazione di Gaza muore di fame - continua Augenti - perché oltre alle bombe (sganciate su Gaza con una densità maggiore di qualsiasi bombardamento nella storia) il governo israeliano usa deliberatamente la fame e la sete come armi e strumenti di sterminio. Nel frattempo, continua l'invasione militare e le azioni criminali dell'esercito israeliano nella Striscia ed in Cisgiordania, dove con carri armati e ruspe si stanno cancellando villaggi interi."      In riferimento alla posizione del Governo, Augenti aggiunge: "Scendiamo in piazza anche per opporci alla complicità di Giorgia Meloni e della sua maggioranza, che in Parlamento si è rifiutata di accogliere la proposta presentata dal Partito Democratico insieme ad Avs e M5S che includeva, tra le altre cose, la revisione integrale dell'accordo Ue-Israele. Lo sfollamento della popolazione palestinese, lo sfratto delle famiglie nei quartieri di Gerusalemme Est, il furto di case, terra, acqua e bestiame ai contadini palestinesi in Cisgiordania, il controllo militare dei confini e degli spostamenti, sono solo alcune ingiustizie che la popolazione palestinese subisce quotidianamente da decenni. Siamo quindi convinti - conclude Augenti - che vada riempita la piazza del 28 maggio, sostenendo lo sforzo del PD di Roma per rompere il silenzio e dando forza alla posizione che Elly Schlein ha portato in Parlamento."

Schlein: "Basta doppi standard, fermare crimini Netanyahu"

"Sono intervenuta come ospite in assemblea" al consiglio dell'Internazionale Socialista ad Istanbul "sottolineando la necessità di contrastare i doppi standard sul rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani, e tornando a chiedere ogni sforzo per fermare i crimini del governo di Netanyahu a Gaza". Lo scrive in un post su Instagram, la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Media, "Hamas impoverita non riesce a pagare gli stipendi"

Hamas e' stata colpita dalla sua peggiore crisi finanziaria dalla sua fondazione, con gravi ripercussioni sugli stipendi dei dipendenti pubblici e dei membri dell'ala militare a Gaza, lo riporta il quotidiano londinese Al Sharq Al Awsat, citando fonti del gruppo terroristico. Fonti di Hamas hanno riferito al giornale che quattro mesi fa il gruppo terroristico ha distribuito 900 shekel (250 dollari) ai suoi dipendenti pubblici a Gaza, alimentando il risentimento tra coloro che non possono provvedere alle proprie famiglie. Le fonti aggiungono che i membri delle brigate al-Qassam, l'ala militare del gruppo, non ricevono lo stipendio da circa tre mesi, mentre le famiglie dei membri deceduti del gruppo terroristico, dei prigionieri e dei feriti non ricevono i loro consueti stipendi.

De Cristofaro: "Continua orrore a Gaza nel silenzio dell'occidente"

A Gaza si continua a morire, continua l'orrore. I continui raid israeliani stanno facendo molte vittime civili, molti dei quali bambini. Raid indiscriminati colpiscono le abitazioni civili lasciando sul campo morte e distruzione, come quello che ha colpito la casa di una dottoressa palestinese e ucciso nove dei suoi dieci figli. E si continua a morire e a soffrire nel silenzio internazionale, nel silenzio dei governi occidentali. Le organizzazioni internazionali sono ridotte al silenzio e rese non operative da quegli stessi governi che stanno zitti sui massacri dei palestinesi. I continui spostamenti forzati dei civili, come bloccare i camion di aiuti fuori dalla Striscia, è violazione dei diritti umani. Noi continueremo ad alzare la voce contro la violazione del diritto internazionale. Noi continueremo ad alzare la voce per difendere il diritto del popolo palestinese ad avere uno Stato autonomo. Noi continueremo a chiedere che Israele fermi l'operazione militare di occupazione su Gaza. Noi continueremo a lottare per la pace. Mercoledì al ministro Tajani chiederemo di non collaborare più con Israele a partire dal settore militare. L'Italia non deve cooperare con chi commette veri e propri crimini di guerra". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.

Pd espone sudario al Pirellone: "Lombardia in silenzio"

"Oggi in tutta Italia si espongono lenzuoli bianchi, simbolo di dolore e denuncia per la tragedia in corso a Gaza. Speravamo che Regione Lombardia cogliesse questo momento, ma invece resta in un silenzio inaccettabile e colpevole. Di fronte alla strage e alle azioni del governo Netanyahu, la giunta Fontana tace. E allora ci abbiamo pensato noi. Abbiamo appeso un lenzuolo bianco a Palazzo Pirelli, un sudario che si unisce a quelli in tutto il Paese": così in una nota il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino.     "Non è solo un gesto, è un grido di lutto e indignazione. È l'urgenza di dire basta. Basta sangue. Basta violenza", ha aggiunto.

Lenzuolo per Gaza su Palazzo Regione in piazza Duomo a Firenze

Un lenzuolo bianco, simbolo della campagna #ultimogiornodigaza, è stato issato anche sulla facciata del Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana, in piazza Duomo a Firenze.     "Oggi, in segno di lutto e profonda solidarietà con le vittime innocenti del conflitto a Gaza, esponiamo questo sudario bianco come simbolo di pace e memoria" spiegano il governatore Eugenio Giani e l'assessora alle attività internazionali e alla promozione dei diritti umani Alessandra Nardini. "La Toscana, terra da sempre impegnata nella difesa dei diritti umani e nella risoluzione non violenta dei conflitti - aggiungono -, non può rimanere indifferente di fronte alla barbarie che sta colpendo la popolazione civile, tra cui tanti bambini e donne. Chiediamo con forza alle istituzioni internazionali di agire per fermare questa spirale di violenza, garantire aiuti umanitari e avviare un processo di pace giusto e duraturo. La vita di ogni essere umano è sacra, e il dolore di Gaza è anche il nostro dolore.   Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine toscane, le istituzioni del territorio, a unirsi a questo gesto di raccoglimento, perché solo attraverso la memoria e l'impegno comune possiamo costruire un futuro di convivenza pacifica".     In Toscana tra l'altro Marco Montemagni, del  Forum della Pace Viareggio, segnala che in Versilia sono centinaia i lenzuoli esposti come sudari per Gaza esposti dalle case.

Bbc: raid a Gaza su casa dottoressa, morti 9 dei 10 figli

Un attacco aereo israeliano su Gaza ha colpito la casa di una dottoressa  e ucciso nove dei suoi dieci figli: lo afferma l'ospedale di Khan  Younis, come riporta BBC.   L'ospedale Nasser ha dichiarato che uno dei  figli della dottoressa Alaa al-Najjar e suo marito sono rimasti feriti,  ma sono sopravvissuti. Graeme Groom, un chirurgo britannico che lavora  in ospedale, ha dichiarato di aver operato il figlio di 11 anni, l'unico  sopravvisuto.   Un video condiviso dal direttore del ministero della  Salute gestito da Hamas e verificato dalla BBC mostra piccoli corpi  ustionati estratti dalle macerie di un attacco a Khan Younis venerdì.

Muneer Alboursh, direttore del ministero della Salute, ha dichiarato su X che la casa della famiglia al-Najjar è stata colpita pochi minuti dopo che il marito della dottoressa al-Najjar, Hamdi, era tornato a casa dopo aver accompagnato la moglie al lavoro. Alboursh ha affermato che il figlio maggiore del dottor al-Najjar aveva 12 anni. Mahmoud Basal, portavoce dell'agenzia di Protezione civile di Gaza gestita da Hamas, ha dichiarato ieri pomeriggio su Telegram che le sue squadre hanno recuperato otto corpi e diversi feriti nella casa di al-Najjar, vicino a una stazione di servizio a Khan Younis. Inizialmente l'ospedale aveva pubblicato su Facebook la notizia della morte di otto bambini, poi due ore dopo aveva aggiornato il numero a nove. Un altro medico, Youssef Abu al-Rish, ha affermato in una dichiarazione pubblicata dal Ministero della Salute di essere arrivato in sala operatoria e di aver trovato la dottoressa al-Najjar in attesa di informazioni sull'unico figlio sopravvissuto e di aver cercato di consolarla. 

Da Palazzo Vecchio a Milano: "200 Comuni aderito sudari Gaza"

"Oltre 200 Comuni in Italia hanno aderito alla nostra iniziativa. Non ce lo aspettavamo. Qui non ci sono piazze, non ci sono capi: è tutto spontaneo, un'iniziativa in piena libertà". Lo ha dichiarato Tomaso Montanari, uno dei promotori della campagna '50.000 sudari per Gaza': un lenzuolo bianco è stato esposto in molti Comuni. tra cui Firenze che lo ha calato da un terrazzino di Palazzo Vecchio. Tra questi, ha aggiunto Montanari, hanno aderito "Milano, Bologna, Vicenza, Padova, Trento. Così come partecipano associazioni come Arci, Anpi".    "Diciamo con forza - spiega lop storico dell'arte - di fermare il genocidio di Gaza. Mi ha scritto il sindaco di Milano Beppe Sala, hanno aderito ed è un bel segnale". "Ci ha chiamato anche Al Jazeera per avere un'intervista - ha concluso Montanari -. Devo dire che, invece, molti media italiani sono disinteressati: è il solito provincialismo. In generale questa nostra campagna vuole rompere il silenzio dei governi, quello italiano in primis".    In Toscana lenzuoli sono stati esposti anche fuori dalle case e a Lucca, riporta oggi la stampa locale, un lenzuola con scritto 'Cinquantamila corpi, fino a quando Signore?', sventola dal Palazzo vescovile dietro la cattedrale.

Sanchez: "Situazione a Gaza inaccettabile, non staremo zitti"

"La situazione attuale a Gaza è inaccettabile e non resteremo in silenzio". E' il messaggio postato su X dal premier spagnolo, segretario generale del Partito Socialista Obrero Spagnolo (Psoe) e presidente dell'Internazionale Socialista, Pedro Sanchez, che ha inaugurato oggi a Istanbul il Consiglio dell'Internazionale Socialista.   "L'indifferenza non è un'opzione. Adesso basta!", ha scritto Sanchez. "Continueremo ad alzare la nostra voce contro la flagrante violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario", ha assicurato.    Nel suo intervento all'assise socialista, ripreso da Tve, Sanchez ha fatto appello a mobilitarsi contro l'aggressione israeliana a Gaza e all'avanzata del nazionalismo e dell'estrema destra, che sta minando le istituzioni internazionali e "il senso globale di comunità".    "Dobbiamo esigere che Israele fermi urgentemente l'operazione militare di occupazione di Gaza. Gaza appartiene e continuerà ad appartenere ai palestinesi. Lo spostamento forzato o l'espulsione delle persone dalla loro terra è deplorevole e costituisce una violazione del diritto internazionale. Semplicemente", ha detto il leader socialista. E ha ricordato che "difendere la giustizia umanitaria non è contro nessuno" nel riferirsi alle accuse di antisemitismo fatte da membri del governo di Benjamin Netanyahu contro i Paesi che hanno criticato i crimini di guerra a Gaza. "Difendiamo i valori che ci definiscono come esseri umani", ha esortato Sanchez, nel ricordare che "la pace non si può ottenere attraverso la forza e la sofferenza umana".    Poi, ha criticato il nazionalismo e "l'ideologia di estrema destra che è in auge nel mondo". Ma anche la nuova amministrazione statunitense, che ha abbandonato gli Accordi sul clima di Parigi o l'Organizzazione mondiale della Salute, "mettendo il futuro del pianeta a rischio".

Firenze aderisce alla campagna "50.000 sudari per Gaza"

Anche Firenze aderisce alla campagna '50.000 sudari per Gaza', promossa tra gli altri da Tomaso Montanari. Un lenzuolo bianco è stato per questo esposto su Palazzo Vecchio. "Oggi, insieme a tanti altri comuni, aderiamo alla campagna '50.000 sudari per Gaza'. A Palazzo Vecchio un lenzuolo bianco ricorda le vittime civili della guerra - scrive su Instagram la sindaca Sara Funaro -. Un gesto simbolico per chiedere il cessate il fuoco, gli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi e una pace giusta e duratura". Per Funaro "le azioni scellerate del governo Netanyahu non possono lasciare nessuno indifferente. La nostra città sarà sempre dalla parte della pace, dei diritti, della dignità umana".     "Negli anni passati, da assessora, ho incontrato tante persone in fuga dalla propria terra e dagli orrori della guerra", adulti e bambini "travolti dai drammi, dai conflitti, dalle perdite - aggiunge Funaro -. Ogni incontro mi ha segnata. Quando incroci gli sguardi e stringi le mani che hanno conosciuto la paura, quando ascolti le storie che parlano di separazione e speranza, il dolore smette di essere qualcosa di distante e lo senti direttamente sulla pelle. E ti cambia. Conoscere le loro storie e vedere famiglie riunirsi dopo mesi di sofferenza è stato un momento intenso e toccante. Dalla speranza alla paura: sentimenti difficili da spiegare a parole. A Gaza si sta consumando una tragedia che sembra non avere fine. Per questo, per chi arriva oggi qui, Firenze, città di pace, deve diventare una seconda casa. La nostra accoglienza è anche impegno: è il desiderio che queste persone possano tornare, un giorno, nella loro prima casa. In un Paese libero, dove il principio di due popoli e due Stati sia finalmente realtà".     E' di mercoledì scorso la notizia che nel capoluogo toscano hanno trovato una sistemazione cinque nuclei familiari, 22 persone in tutto, provenienti dalla striscia di Gaza, in arrivo nei prossimi giorni a Firenze.

Siria: oltre 8 milioni persone ricercate da intelligence Assad

Il portavoce del Ministero degli Interni siriano, Noureddine al-Baba, ha dichiarato che oltre otto milioni di persone erano ricercate dai servizi segreti e di sicurezza del dittatore di lunga data Bashar al-Assad, detronizzato a dicembre. Baba ha dichiarato in una conferenza stampa a Damasco che "il numero di persone ricercate dal precedente regime per motivi politici supera gli otto milioni", aggiungendo che "stiamo parlando di circa un terzo dei siriani con precedenti penali e ricercati dalle agenzie di intelligence e di sicurezza repressive del precedente regime".

Brigata Ebraica: "Con sudari per Gaza Sala non è sindaco di tutti"

"Con questa iniziativa dei '50mila sudari per Gaza' registro che Sala non vuole più essere il sindaco di tutti, ma solo di una parte della città". Lo spiega in una nota il direttore del Museo della Brigata ebraica di Milano Davide Romano, commentando l'adesione del Comune alla campagna per chiedere lo stop dei bombardamenti nella Striscia.  "Il Palazzo del Comune non era disponibile per essere illuminato e ricordare i due bimbi israeliani rapiti e uccisi da Hamas, e ora che lo chiede qualcun'altro... - aggiunge -, voilà le regole si cambiano. Come diceva Giolitti: 'Per gli amici i regolamenti si interpretano, per i nemici si applicano'".    "Dopo l'attentato antiebraico di Washington è inquietante vedere un sindaco che discrimina e fa proprie iniziative gradite a Hamas. Ricordo infatti che l'iniziativa dei 50mila sudari non è volta a piangere tutte le vittime innocenti della guerra, cosa che avrei apprezzato - spiega ancora Romano - . Qui c'è solo desiderio di demonizzare Israele. Qualche esempio?  Non una parola sui palestinesi pacifisti uccisi e torturati da Hamas. 50mila morti è una cifra fornita dai terroristi di Hamas, un ente che già in passato ha dimostrato innumerevoli volte di imbrogliare sui numeri".   "Quella cifra, secondo la stessa Hamas, comprende anche i suoi combattenti/terroristi. Piangeranno anche per gli sgozzatori di donne e bambini? Tutto questo, unito al fatto che qualche giorno fa la vicesindaco ha accolto una delegazione di palestinesi vicini ai Fratelli Musulmani, la cui sezione palestinese si chiama Hamas, configura una svolta davvero inquietante per questa Giunta - conclude -. Uno schiaffo in faccia non solo al mondo ebraico e democratico, ma anche ai palestinesi anti-Hamas".

Yemen: "Cinque membri di Al Qaeda uccisi in raid Usa"

Cinque membri del gruppo jihadista Al-Qaeda sono stati uccisi in un attacco aereo nello Yemen meridionale. Lo hanno riferito fonti della sicurezza yemenita attribuendo la responsabilità agli Stati Uniti. "Cinque membri di al-Qaeda sono stati eliminati in un attacco statunitense" venerdì sera, ha dichiarato una fonte della sicurezza nella provincia di Abyan, al confine con Aden, sede del governo yemenita riconosciuto a livello internazionale. "L'attacco statunitense a nord di Khabar al-Maraqsha ha causato cinque morti", ha confermato una seconda fonte, riferendosi a una zona montuosa nota per ospitare membri di al-Qaeda nella zona. La stessa fonte ha aggiunto che tra le vittime potrebbe esserci anche uno dei leader locali del gruppo.    Un tempo considerato dagli Stati Uniti il ;;ramo più pericoloso della rete jihadista, il gruppo Al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP) si è sviluppato in Yemen nel caos causato dal conflitto che dal 2014 vede contrapposti il ;;governo, sostenuto dall'Arabia Saudita, e i ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran. Gli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo di cessate il fuoco con gli Houthi all'inizio di maggio, mediato dall'Oman, ponendo fine agli attacchi statunitensi come rappresaglia per gli attacchi degli insorti contro le navi al largo delle coste dello Yemen.

Ordine psicologi: "Non abituiamoci all'ingiustificabile a Gaza"

"Basta alla morte a Gaza". Gli psicologi del Cnop (Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi), in una nota, intervengono sul conflitto in Medio Oriente e si dicono ''sconcertati, attoniti e sconvolti" per "lo strazio di morte che sta accadendo in Palestina da un tempo che ormai pare tragicamente infinito". "Non possiamo abituarci - sottolineano - come se fosse normale routine all'orribile e ingiustificabile massacro di civili inermi, di neonati, bambini, ragazze e ragazzi, di anziani, di donne e uomini che, se sopravvivono alla morte, non sopravvivono alla fame e alle malattie, ai traumi di un'emergenza sanitaria e umanitaria giornaliera. L'odio che divampa ci spaventa per la cieca crudeltà che ha generato e che può generare". Secondo gli psicologi, "le esperienze sul campo e le nostre conoscenze di professionisti della Salute Psicologica dimostrano che è possibile che popoli con storie e culture diverse possano incontrarsi, è possibile trattare una convivenza civile, che è possibile gestire i conflitti, se esiste però una volontà politica ad agevolare processi di pace. La Pace va costruita, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone partendo dalle macerie che tutto il mondo osserva dal 7 ottobre 2023". Psicologhe e psicologi, italiani e internazionali, continua la nota del Cnop, "si trovano nella striscia di Gaza a fianco di chi subisce i traumi della morte, della perdita, della distruzione della propria casa. Si tratta di esperienze professionali e umane altamente significative, che intrecciano vite, dolore, sofferenza, silenzi, traumi, ricordi, nella speranza che questo orrore finisca presto. Sono traumi che incidono profondamente sulla personalità e sulla vita delle persone e rischiano di essere ereditati dalle generazioni future. Quella di Gaza - conclude la nota - è un'emergenza che chiama in causa e affligge ciascuno di noi. Speriamo vivamente che questa nostra posizione come Comunità Professionale possa servire da stimolo a prendere una posizione pubblica condivisa contro il genocidio, le uccisioni barbare di bambini, donne e uomini, civili inermi".

Bbc: raid a Gaza su casa dottoressa, morti 9 dei 10 figli

Un attacco aereo israeliano su Gaza ha colpito la casa di una dottoressa e ucciso nove dei suoi dieci figli: lo afferma l'ospedale di Khan Younis, come riporta BBC.   L'ospedale Nasser ha dichiarato che uno dei figli della dottoressa Alaa al-Najjar e suo marito sono rimasti feriti, ma sono sopravvissuti. Graeme Groom, un chirurgo britannico che lavora in ospedale, ha dichiarato di aver operato il figlio di 11 anni, l'unico sopravvisuto.   Un video condiviso dal direttore del ministero della Salute gestito da Hamas e verificato dalla BBC mostra piccoli corpi ustionati estratti dalle macerie di un attacco a Khan Younis venerdì. 

Gaza, sale a 53.901 numero persone uccise da inizio guerra

Sono almeno 53.901 le persone uccise e 122.593 quelle ferite dall'inizio della guerra a Gaza, il 7 ottobre 2023. Lo rende noto il ministero della Salute della Striscia, gestito da Hamas. Tra le vittime, aggiunge il ministero, anche 79 persone i cui corpi sono arrivati negli ospedali di dell'enclave nelle ultime 24 ore.

Idf: "Colpiti oltre 100 obiettivi a Gaza nelle ultime 24 ore"

L'aviazione israeliana ha colpito oltre 100 obiettivi nella Striscia di Gaza nell'ultimo giorno. Lo ha dichiarato l'esercito, sottolineando che gli obiettivi includevano un lanciarazzi usato per sparare un razzo nel sud di Israele ieri pomeriggio. Altri obiettivi includevano agenti terroristici, edifici utilizzati dagli stessi gruppi terroristici, tunnel e altre infrastrutture. L'esercito ha specificato che le forze di terra hanno ucciso diversi agenti e distrutto edifici con trappole esplosive, infrastrutture di tunnel, postazioni di lancio anticarro e altri siti utilizzati da gruppi terroristici.

Gaza, continua l’offensiva israeliana: raid all’alba

Il 24 maggio l’aviazione e le truppe israeliane hanno colpito la Striscia di Gaza con nuove incursioni tra le 3:05 e le 7:01 del mattino. Nessun commento ufficiale da parte dell’esercito israeliano. Il premier israeliano Netanyahu ha ribadito che l’operazione proseguirà fino al controllo totale del territorio. Secondo le autorità locali, i morti palestinesi sono oltre 53.600. GUARDA IL VIDEO

'Stop Rearm Europe', 21 giugno a Roma per fermare Israele

'Stop Rearm Europe' ha annunciato un corteo nazionale il 21 giugno alle 14 a Roma in occasione del vertice Nato a L'Aja, che decidera' sul piano di riarmo europeo. La manifestazione, promossa da Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia, è contro guerra, riarmo, genocidio e autoritarismo, in particolare per fermare "l'offensiva finale israeliana su Gaza". Nell'appello si invita a "convergere da tutta Italia in un'unica manifestazione nazionale per fermare Israele" che, viene denunciato in una nota, "ha lanciato l'offensiva finale su Gaza e il piano di eliminazione e deportazione del popolo palestinese".

Cisl: "Domani sit in per invocare la fine delle ostilità a Gaza"

Sit in della Cisl, domani mattina nei pressi dell'Ambasciata israeliana a Roma, "per invocare la fine delle ostilità nella striscia di Gaza, la ripresa di negoziati democratici, la liberazione di tutti gli ostaggi e la costruzione una pace giusta e duratura, che punti al traguardo di 'due popoli, due Stati'". Lo rende noto il sindacato con una nota in cui precisa che il sit in sarà dalle 10.00 alle 12.00, in Piazzale Don Giovanni Minzoni. "Serve uno stop immediato alla violenza - dichiara la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola che sarà presente all'iniziativa - per fermare il disastro umanitario in corso, permettere l'ingresso degli aiuti internazionali e sostenere una popolazione stremata, composta da donne, bambini e civili innocenti che nulla hanno a che fare con il terrorismo di Hamas. Bisogna fermare le bombe e costruire le condizioni per una tregua nella quale la diplomazia internazionale possa finalmente agire", aggiunge. Al Sit, conclude la nota, in parteciperanno delegazioni delle Federazioni della Cisl "per dare voce a chi crede nella libera convivenza, nella giustizia e nel dialogo, nel segno dei diritti umani e civili". 

In corso colloqui Israele-Iraq per liberazione Elizabeth Tsurkov

Sono in corso colloqui tra Israele e Iraq per garantire il rilascio di Elizabeth Tsurkov, un'accademica russo-israeliana rapita quasi due anni fa a Baghdad. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al sito di notizie Ynet, dopo che un rapporto iracheno aveva reso noto che la donna sarebbe stata rilasciata tra circa una settimana in cambio di 7 detenuti per gli attacchi contro obiettivi americani. Il funzionario afferma che "Israele ha chiesto assistenza agli Stati Uniti e ad altri paesi" sulla questione. 

Pd Milano: "Silenzio su Gaza è una forma di assenso alla barbarie"

Non solo il Comune di Milano e l'Università Statale, anche la sede del Pd cittadino espone il sudario per Gaza, un lenzuolo bianco per dire stop ai bombardamenti. "Lenzuoli. Teli bianchi per avvolgere corpi. Questo il contenuto di due dei cinque camion che Israele ha permesso di fare entrare a Gaza - ha sottolineato il segretario del Pd Milano Metropolitana Alessandro Capelli - È già stato detto tanto, e allo stesso tempo qualcuno non sta dicendo nulla. Questo silenzio, assordante, è peggio della rassegnazione. È una forma di assenso alla barbarie". "Oggi esponiamo la nostra indignazione. Sul balcone della nostra sede del Pd Milano, a Palazzo Marino, all'università statale di Milano, come nei nostri spazi social e fisici - ha concluso -. Il nostro bianco contro i crimini di guerra e il massacro a Gaza". 

Report AP: "Idf usa detenuti palestinesi come scudi umani"

Secondo un rapporto dell'Associated Press che cita testimonianze di palestinesi e informatori israeliani, soldati dell'Idf stanno sistematicamente usando i detenuti palestinesi come scudi umani per sgomberare gli edifici dalle bombe a Gaza. La prima testimonianza agghiacciante è di yman Abu Hamadan, un uomo palestinese, costretto a entrare nelle case della Striscia di Gaza vestito con la divisa dell'esercito e una telecamera puntata sulla fronte, per assicurarsi che fossero libere da bombe e uomini armati. "Mi hanno picchiato e mi hanno detto: 'Non hai altra scelta; Fai questo o ti uccideremo'", ha spiegato il 36enne, descrivendo le due settimane e mezza in cui la scorsa estate e' stato trattenuto dall'esercito israeliano nel nord di Gaza. Gli ordini spesso arrivavano dall'alto, e a volte quasi ogni plotone usava un palestinese per sgomberare le posizioni, ha affermato un ufficiale israeliano, parlando a condizione di anonimato per paura di rappresaglie. Diversi palestinesi e soldati hanno detto all'AP che le truppe israeliane stanno sistematicamente costringendo i palestinesi a fungere da scudi umani a Gaza, mandandoli in edifici e tunnel per verificare la presenza di esplosivi o militanti. Questa pratica pericolosa è diventata sempre più frequente durante 19 mesi di guerra, dicono. In risposta a queste accuse, l'esercito israeliano afferma di proibire severamente l'uso di civili come scudi, una pratica che ha a lungo accusato Hamas di usare a Gaza. L'Idf ha poi aggiunto di vietare anche di costringere i civili a partecipare alle operazioni e che "tutti questi ordini sono regolarmente enfatizzati alle forze". L'esercito ha inoltre spiegato che sta indagando su diversi casi in cui si ipotizza che i palestinesi siano stati coinvolti in missioni, ma non ha risposto alle domande sulla portata della pratica o su eventuali ordini degli ufficiali comandanti. Sette palestinesi hanno infine descritto di essere stati usati come scudi sia a Gaza che in Cisgiordania, mentre due membri dell'esercito israeliano ammettono di aver dato luogo a questa pratica, sebbene sia proibita dal diritto internazionale. Da mesi, diverse associazioni che si occupano di diritti umani stanno suonando l'allarme, sostenendo che questo modus operandi dell'Idf è diventata una procedura standard sempre più utilizzata nel conflitto a Gaza.

Parroco di Gaza: "Qui tanta gente ormai desidera morire"

"Qui c'è tanta gente che desidera la morte, è tanto il male che colpisce tutti, è un sentimento terribile". Lo dice il parroco cattolico di Gaza, padre Gabriel Romanelli. Nella Striscia dunque aumentano disturbi anche di tipo psichico, come "la depressione, la tristezza, il nervosismo, la violenza anche verbale, il disinteresse per tutto" e questo colpisce anche "coloro che hanno famiglia, che sono sposati e hanno bambini", dice ancora il parroco della Sacra Famiglia. Il disagio colpisce anche "i bambini: non parlano bene, non riescono a concentrarsi", si vede "tensione, iperattivismo, continua necessità di avere attenzione. Ci sono bambini che dormono male o che non dormono più", nella loro "scrittura si vede la mancanza di uno studio sistematico, della mancanza di attenzione, in alcuni casi di mancanza di speranza". La parrocchia cerca di venire incontro anche a queste nuove esigenze che non sono materiali ma costituiscono comunque emergenze. "Cerchiamo di aiutare di più i bambini anche con attività artistiche, sportive, di gruppo", "chiediamo agli adulti di prestare più attenzione". Nonostante la guerra e i disagi che crescono di giorno in giorno, nella parrocchia latina di Gaza si continuano a suonare le campane "per scandire i tempi delle funzioni", messe, rosari, confessioni, adorazione. Sono importanti - conclude il missionario argentino - "non solo per la vita spirituale" ma anche per "mantenere un certo ritmo, una routine, un ordine nella vita quotidiana".

Statale Milano espone lenzuolo bianco per Gaza: "Fermare tragedia"

Un lenzuolo bianco è stato esposto questa mattina dalla finestra principale della sede storica dell'università Statale di Milano, in via Festa del Perdono. E' un "gesto simbolico", spiegano dall'ateneo, per chiedere "il cessate il fuoco immediato e per unirci all'appello per una pace duratura tra tutti i popoli". 

L'università aderisce alla campagna '24 maggio - 50.000 sudari per Gaza' e spiega il perché della scelta: "Come grande ateneo pubblico, per definizione luogo di libera cultura e scienza, che ha fra le sue funzioni quella di promuovere il dialogo e il confronto di idee, sentiamo di non poter più restare indifferenti di fronte all'escalation della tragedia immane che si sta consumando in Palestina".

Sanchez a Netanyahu: "A Gaza stop occupazione e più aiuti"

Nuovo appello del premier spagnolo Pedro Sanchez al premier israeliano Benjamin Netanyahu a porre fine urgentemente all'occupazione militare di Gaza e a revocare il blocco per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari nell'enclave. Durante il discorso pronunciato a Istanbul, in occasione dell'apertura del Consiglio dell'internazionale socialista, Sanchez ha sottolineato la posizione "ferma" della Spagna di fronte alla situazione "drammatica" e "inaccettabile" a Gaza. "Gaza appartiene e continuerà ad appartenere ai palestinesi. Lo sfollamento forzato o l'espulsione di persone dalla loro terra è deplorevole e costituisce una violazione del diritto internazionale. Chiaro e semplice", ha dichiarato il premier socialista, osservando che Spagna e Palestina stanno promuovendo congiuntamente una nuova bozza di risoluzione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari nell'area "su larga scala e senza ostacoli".

Media: "In Israele chiamate da ignoti con voci degli ostaggi"

Durante la scorsa notte diversi israeliani hanno dichiarato sui social media di aver ricevuto chiamate sul cellulare da numeri sconosciuto con messaggi registrati di ostaggi che imploravano aiuto per essere liberati, con suoni di sirene ed esplosioni in sottofondo. Lo scrive il Times of Israel, che afferma che le voci degli ostaggi sono state tratte da video di propaganda di Hamas sui prigionieri. In una delle chiamate segnalate, si sente una persona dire: "Ci sono ostaggi a Gaza, perché state aspettando?", scrive il giornale. La direzione nazionale per la sicurezza informatica dello Stato ebraico, sempre secondo il Toi, consiglia alla gente di bloccare i numeri sospetti, affermando che si tratta di "tentativi di creare panico tra la popolazione". Da parte sua il forum dei familiari degli ostaggi israeliani nega di essere coinvolto. 

Chiamate con audio messaggi ostaggi, è "propaganda" Hamas

Nella notte cittadini israeliani hanno ricevuto chiamate da numeri sconosciuti con registrazioni di ostaggi che imploravano aiuto. Lo riferisce il quotidiano Times of Israel, mentre la Direzione nazionale per la sicurezza informatica sta indagando sulle chiamate definite "tentativi di creare panico tra la gente". I diretti interessati hanno fatto sapere sui social media di aver ricevuto chiamate con messaggi registrati di ostaggi che imploravano aiuto per essere liberati, con suoni di sirene ed esplosioni in sottofondo. Le voci degli ostaggi sono state prese da video di propaganda di Hamas sui prigionieri. In una delle chiamate segnalate, si sente una persona dire: "Ci sono ostaggi a Gaza, perché state aspettando?". L'Hostages and Missing Families Forum ha affermato in un comunicato che le chiamate non sono state effettuate per loro conto. E' stato consigliato al pubblico di bloccare i numeri di provenienza di quelle telefonate.

"Sudario per Gaza" sulla facciata del Comune a Isernia

Il Comune di Isernia espone un lenzuolo bianco sulla facciata di Palazzo San Francesco e aderisce alla campagna "24 maggio - 50.000 sudari per Gaza", nata per chiedere la fine dei bombardamenti e l'accesso degli aiuti umanitari nella Striscia. "Il lenzuolo bianco che vedete è una richiesta di pace - scrive il sindaco, Piero Castrataro, in un post sui social - Il nostro è un sostegno convinto alla mobilitazione nazionale che vuole accendere i riflettori sul dramma che si sta consumando nei territori palestinesi e manifestare dolore per le migliaia di vittime innocenti del conflitto. Questo lenzuolo bianco, simbolo dei sudari in cui vengono avvolti i corpi dei palestinesi massacrati dalle bombe e dalla fame, è la rivendicazione del rispetto dei diritti umani. La pace è una responsabilità collettiva. Isernia, l'Italia, l'Europa, non possono tirarsi indietro!". 

Riunione Francia-Arabia-Giordania-Egitto per conferenza su Gaza

I ministri degli Esteri di Francia, Arabia Saudita, Giordania e Egitto si sono riuniti per discutere della guerra a Gaza e dei preparativi per una prossima conferenza sulla soluzione a due stati del conflitto israelo-palestinese. Lo riporta il Times of Israel. 

Fratoianni: "Azioni Netanyahu isolano Israele e aumentano antisemitismo"

"Da quando la Russia in modo criminale invaso l'Ucraina, noi abbiamo non solo inviato tonnellate di armi ma abbiamo anche fatto valanghe di sanzioni, noi abbiamo sempre votato. Di tutto questo rispetto all'Israele non c'è alcuna traccia" e anche "quando la comunità internazionale Dà qualche segno di risveglio dal torpore, come è accaduto in queste ore, il nostro paese invece si distingue per codardia e per complicità". Lo dice Nicola Fratoianni a Sky Start su Sky Tg24. 

E sull'omicidio dei due diplomatici isrealiani negli Usa, il segretario di Sinistra Italiana osserva: "La guerra provoca sempre fondamentalismo, estremismo, violenza e morte e quello che sta facendo oggi Benjamin Netanyahu in Palestina, a Gaza è isolare drammaticamente Israele, alimentare l'antisemitismo" che "è una cosa orribile, in tutta evidenza, ma dovrebbe essere chiaro che se oggi torna a farsi sentire questo orrore dell'antisemitismo nel mondo, se la violenza torna a crescere anche nelle città, nell'Europa, negli Stati Uniti, la risposta a questo è innanzitutto cambiare completamente strada rispetto a quello che il governo di Netanyahu sta facendo che è quanto di più terribile, orribile, mostruosa non solo nei confronti dei palestinesi, ma anche nei confronti di Israele e degli israeliani". 

Domani a Roma Sit-In Cisl presso l'ambasciata Israele

Domani domenica 25 maggio la Cisl ha organizzato a Roma un "Sit In" dalle ore 10.00 alle 12.00, in Piazzale Don Giovanni Minzoni, nei pressi dell'ambasciata israeliana, per invocare la fine delle ostilita' nella striscia di Gaza, la ripresa di negoziati democratici, la liberazione di tutti gli ostaggi e la costruzione una pace giusta e duratura, che punti al traguardo di "due popoli, due Stati".  Al Sit-In parteciperanno delegazioni delle Federazioni della Cisl per dare voce a chi crede nella libera convivenza, nella giustizia e nel dialogo, nel segno dei diritti umani e civili.

Iran: "Responsabilità di tutti i Paesi fermare genocidio Gaza"

"È responsabilità legale e morale di tutti i Paesi denunciare e opporsi ai crimini israeliani a Gaza e agire con urgenza per fermare le sue atrocità e fornire aiuti umanitari all'enclave": lo ha affermato ieri, riporta oggi l'agenzia iraniana Mehr, il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, incontrando a Roma il segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, e il capo della diplomazia della Santa sede, Paul Gallagher, venerdì. Il diplomatico iraniano, che si trovava a Roma per partecipare al quinto round dei colloqui Iran-Stati Uniti, ha aggiunto: "L'occupazione, l'apartheid e le gravi violazioni dei diritti fondamentali del popolo palestinese, incluso il diritto all'autodeterminazione, sono le cause profonde dell'insicurezza e dei disordini in Medio Oriente". "L'Iran ha proposto la formazione di un unico Stato democratico su tutto il territorio della Palestina, attraverso un referendum per tutti gli abitanti originari, ma il suggerimento dei due Stati è una promessa irrealizzata che nega i diritti dei palestinesi, mentre il regime israeliano sta perseguendo la cancellazione coloniale della Palestina", ha sottolineato, secondo Mehr. 

Libano, ultima fase elezioni comunali: timore attacco Israele

Giornata elettorale ad alta tensione in Libano, dove i cittadini delle province di Nabatiye e Libano meridionale sono chiamati a scegliere nuovi sindaci e consigli comunali, in quella che rappresenta la quarta e ultima tornata. Sul voto incombe il timore di possibili attacchi da parte delle forze israeliane in questa regione di confine, tradizionalmente affiliata al gruppo sciita libanese Hezbollah, rivale di Israele. Il presidente libanese, Joseph Aoun, ha incoraggiato gli elettori del Sud a partecipare ampiamente alle elezioni, che ha descritto come una "celebrazione democratica", sottolineando che "partecipare alla costruzione della città e del Libano di domani per la prossima generazione è un dovere e una responsabilità". "Le elezioni nel sud confermano che la voglia di vivere è più forte della morte e la voglia di costruire è più forte della distruzione. Chiunque vinca mi rappresenterà", ha affermato Aoun, che ha visitato diverse città del sud e ha votato nella sua città natale di Aishiyeh, nella provincia del Libano meridionale. La regione si estende dal confine di fatto con Israele fino a oltre il fiume Litani, dove Hezbollah ha dovuto porre fine alla sua presenza armata in base all'accordo di cessate il fuoco raggiunto sei mesi fa e cedere il controllo della sicurezza all'esercito libanese, pur continuando a godere di un ampio sostegno popolare. In quasi tutto il Libano meridionale, Hezbollah e il suo alleato sciita Amal tendono a vincere facilmente o addirittura senza opposizione, quindi si prevedono ulteriori vittorie per queste due forze. Diverse aree della regione meridionale sono state colpite giovedì sera da aerei da combattimento israeliani, in quello che è stato interpretato da media e osservatori come un messaggio contrario allo svolgimento delle elezioni. La prima tornata delle elezioni comunali si è tenuta il 4 maggio nella provincia del Monte Libano.

Onu: "Sforzi globali per soluzione due stati Israele e Palestina"

Una conferenza internazionale a metà giugno per  promuovere gli sforzi globali verso una soluzione a due stati per il conflitto israelo-palestinese. Le basi di quello che l'Onu considera un appuntamento cruciale sono state gettate ieri in una riunione presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Il presidente dell'Assemblea generale, Philemon Yang ha dichiarato: "Questo conflitto non può essere risolto con una guerra permanente, né con un'occupazione o un'annessione senza fine. Finirà solo quando israeliani e palestinesi potranno vivere fianco a fianco nei loro stati sovrani e indipendenti, in pace, sicurezza e dignità". Il capo degli affari politici delle Nazioni Unite, Rosemary DiCarlo, parlando a nome del segretario generale António Guterres, ha sottolineato che la questione israelo-palestinese è al centro dell'instabilità regionale e "mina le prospettive di sviluppo, compromette i diritti umani e alimenta un tragico ciclo di risentimento e violenza". Francia e Arabia Saudita, copresidenti della conferenza, hanno sottolineato la necessità di andare oltre la semplice riaffermazione dei principi e raggiungere risultati concreti sul campo. L'obiettivo, è stato sottolineato, non è solo porre fine alla guerra, ma anche a un conflitto che dura da quasi otto decenni. Serve dunque "un piano politico credibile e irreversibile che affronti le cause profonde del conflitto e apra una vera strada verso la pace, la dignità e la sicurezza reciproca". E' stato stabilito, infine, che la conferenza affronti  aspetti chiave della soluzione a due Stati e indichi le misure di sicurezza per israeliani e palestinesi, sulla sostenibilità economica di uno Stato palestinese e sull'azione umanitaria e sulla ricostruzione. 

Giornalisti francesi chiedono evacuazione immediata da Gaza

In Francia, una ventina di associazioni di giornalisti - societes des journalistes francaises (Sdj) - tra cui quelle affiliate a France 24, Le Monde e Radio France Internationale, hanno chiesto l'evacuazione immediata di giornalisti e operatori dei media francesi da Gaza. "Chiediamo alle autorità francesi di fare tutto il possibile per consentire l'evacuazione di giornalisti, fixer e autisti di Gaza che lavorano per le testate giornalistiche francesi e delle loro famiglie", recita la lettera. "I nostri colleghi e le loro famiglie sono oggi in pericolo di vita dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha annunciato l'intenzione di assumere il pieno controllo della Striscia di Gaza", sottolinea la missiva. Firmata da diverse associazioni affiliate alle testate giornalistiche francesi, tra cui Bfmtv, Le Figaro, Liberation e Mediapart, la lettera-appello è stata pubblicata sui social media e sul sito web di France 24. Le associazioni di giornalisti francesi, i cui membri sono eletti dai loro pari, affrontano questioni di etica del lavoro e indipendenza. La comunicazione ricorda infine che dallo scoppio della guerra israeliana, il 7 ottobre 2023, "più di 200 nostri colleghi a Gaza sono stati uccisi, secondo i dati dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani".

Protezione Civile palestinese: "6 morti oggi in raid israeliani"

La Difesa civile di Gaza ha annunciato la morte di sei persone, tra cui due minorenni, in attacchi aerei notturni nel centro e nel sud del territorio palestinese assediato, dove Israele sta intensificando la sua offensiva. "Le nostre squadre hanno trasportato almeno sei morti", ha detto all'Afp Mahmoud Bassal, portavoce dell'agenzia di primo soccorso. Secondo le sue affermazioni "quattro morti", una coppia e due bambini minorenni della stessa famiglia, oltre a "decine di feriti", sono stati trasportati in ospedale dopo un attacco aereo avvenuto intorno all'1:30 di notte su una casa nel quartiere Amal di Khan Yunis, nel sud del territorio palestinese. Bassal ha inoltre riferito di "due morti e diversi feriti, tra cui bambini", in un attacco mezz'ora dopo contro un'abitazione nel campo profughi palestinese di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Interpellato dall'Afp, l'esercito israeliano ha dichiarato di non poter rilasciare dichiarazioni a meno che non gli vengano fornite "le coordinate geografiche esatte" di questi attacchi. 

A Milano l'università Statale espone un lenzuolo bianco per Gaza

L'università Statale di Milano ha annunciato oggi l'adesione alla campagna '24 maggio - 50.000 sudari per Gaza' e di aver esposto all'esterno della sede principale dell'ateneo, nel centro città, un lenzuolo bianco. Si tratta, spiega una nota, di "un gesto simbolico per chiedere il cessate il fuoco immediato e per unirci all'appello per una pace duratura tra tutti i popoli". "Come grande ateneo pubblico, per definizione luogo di libera cultura e scienza, che ha fra le sue funzioni quella di promuovere il dialogo e il confronto di idee - fa sapere ancora l'università -, sentiamo di non poter più restare indifferenti di fronte all'escalation della tragedia immane che si sta consumando in Palestina". 

Gaza, sindaci cattolici lanciano digiuno per il 26 maggio

La Rete di Trieste, cioè la rete di circa mille amministratori locali cattolici bipartisan nata a margine della Settimana Sociale di Trieste del 2024, lancia un appello a favore della fine delle ostilità a Gaza, e propone un digiuno lunedì 26 maggio, a sostegno dell'appello di papa Leone. "È impossibile continuare ad assistere passivamente a quella che è una delle più grandi tragedie umanitarie della storia recente - si legge nel testo diffuso dal coordinatore della Rete, Francesco Russo - È colpevole rassegnarsi davanti a tanta sofferenza innocente. Perché davvero nulla può giustificare quanto sta accadendo. Ci uniamo all'appello accorato di Papa Leone a consentire l'ingresso di dignitosi aiuti umanitari e a porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani, dalle persone malate". Gli amministratori cattolici della Rete di Trieste propongono quindi ai loro "colleghi" e a "tutti gli uomini e donne di buona volontà" una giornata di digiuno per lunedì prossimo, 26 maggio. Tale gesto "vuole essere anche un appello al nostro Governo e al Parlamento affinché la politica - senza distinzioni - si adoperi in tutte le sedi e con tutti gli strumenti possibili per far concludere quanto prima gli orrori che sono da mesi sotto gli occhi di tutto il mondo". Oltre a Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli, tra i sottoscrittori ci sono anche Alberto Detoni, sindaco di Udine, Giacomo Possamai, sindaco di Vicenza, Anna Maria Bigon, Consigliere regionale del Veneto, Monica Canalis, Consigliere regionale del Piemonte, Debora Ciliento, Assessore regionale della Puglia, Roberta Gaeta, Consigliere regionale della Campania, Margherita La Rocxa Ruvolo, Consigliere regionale della Sicilia, Aldo Salaris, vicepresidente Consiglio regionale della Sardegna, Giuseppe Irace, Segretario PER le Persone e la Comunità, Argia Albanese, Presidente MPPU. Aggiunge Francesco Russo, coordinatore della Rete: "vorremmo che dalle nostre città e dai nostri territori si levassero quello spirito di pace e quella voce profetica che faceva sognare a Giorgio La Pira "un sistema di ponti, scientifici, tecnici, economici, commerciali, urbanistici, politici, sociali, culturali e spirituali che unisca le città per unire le nazioni". 

Raid a Gaza, 11 morti di cui un giornalista e un neonato ferito

Undici civili palestinesi uccisi, di cui un giornalista, e un neonato di un mese tra le decine di feriti: è questo il primo bilancio dei raid aerei israeliani contro diverse zone della Striscia di Gaza, riferito dal ministero della Sanità dell'enclave governata da Hamas. Il media qatariota Al Jazeera riporta l'uccisione di un palestinese e cinque feriti, tra cui un neonato di un mese, in seguito a raid delle Idf su un'abitazione vicino alla moschea di al-Qassam a Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Nella parte meridionale dell'enclave, l'artiglieria israeliana ha colpito Khan Yunis, in particolare le località di Abasan al-Jadida e Qizan Abu Rashwan. L'agenzia stampa palestinese Wafa riferisce invece di un totale di nove civili uccisi e decine di altri rimasti feriti, molti dei quali in modo grave, nei bombardamenti contro abitazioni e tende in diverse zone della Striscia, sottolineando che la maggior parte erano donne e bambini. Nel dettaglio tre vittime sono state confermate da fonti mediche nel centro di Khan Yunis, dove un'abitazione privata è stata colpita dalle bombe. Altri tre morti sono stati segnalati a Gaza City, nel quartiere di al-Sabra. Nel campo profughi di Nuseirat (centro), un civile è stato ucciso e diversi altri sono rimasti feriti in un bombardamento israeliano. Un attacco con drone ha inoltre colpito un gruppo di persone a ovest di Deir al-Balah, uccidendo una giovane donna. Il giornalista Bilal al-Hatoum è stato confermato morto in un attacco nella zona di al-Saftawi. Inoltre, diversi civili hanno riportato ferite e ustioni dopo che le forze israeliane hanno bombardato una tenda a Deir al-Balah che ospitava famiglie sfollate a est del quartiere di al-Hakar. In un post su X delle scorse ore, le Idf hanno dichiarato che "continueremo a operare contro le organizzazioni terroristiche a Gaza finché non potranno più rappresentare una minaccia per i nostri civili".

Media: "Per la maggioranza di Israele l'obiettivo di Netanyahu è restare al potere"

Oltre la metà degli israeliani ritiene che il primo ministro Benyamin Netanyahu non abbia spinto per un accordo completo sulla presa degli ostaggi per ragioni politiche, cioè per restare al potere, secondo un sondaggio condotto venerdì dal sito di notizie N12 e citato dal Jerusalem Post. Secondo il sondaggio, il 53% degli intervistati ritiene che il governo non abbia proposto un accordo sulla presa degli ostaggi per ragioni politiche, a fronte di un 38% che ha affermato di ritenere che le ragioni fossero sostanziali e che l'obiettivo sia di vincere la guerra. 

Likud: "Guerra fraudolenta, Israele non è in grado di sconfiggere Hamas"

"Questa è una guerra fraudolenta". Lo ha detto a Ynet il membro della Knesset Amit Halevi, membro del partito Likud, parlando della guerra a Gaza. "Ci hanno mentito sui risultati della guerra", ha aggiunto. "Siamo coinvolti in un piano di guerra fallito da 20 mesi. Lo Stato di Israele non è in grado di sconfiggere Hamas. Dopo il 7 ottobre, la guerra a Gaza avrebbe dovuto concludersi entro due mesi".

Camion con aiuti iniziano a entrare a Gaza da Kerem Shalom

I camion con gli aiuti umanitari hanno iniziato a entrare questa mattina presta nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom nella parte meridionale dell'enclave. Lo riferisce il canale di notizie saudita Al-Hadath.

Israele: "Ieri entrati a Gaza 83 camion di aiuti"

L'ufficio israeliano di coordinamento delle attività governative nei territori (Cogat) ha dichiarato di aver autorizzato ieri "83 camion appartenenti alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale" a trasportare aiuti umanitari a Gaza. In un post su X, il Cogat aggiunge che le spedizioni di "farina, cibo, attrezzature mediche e farmaci" sono entrate a Gaza attraverso il valico di Karem Shalom.

Schlein: "Da governo italiano nessuna condanna azioni criminali Netanyahu"

"Da questo governo non è mai arrivata una condanna netta delle azioni criminali del governo di estrema destra di Netanyahu. Non è il tempo del silenzio e della timidezza: oggi non c’è solo bisogno di una condanna netta ma anche di atti concreti. E in questo senso il governo italiano ha sbagliato a votare contro la revisione dell’accordo di collaborazione tra Ue e Israele, votato dalla maggioranza degli Stati. L’Italia poi dovrebbe riconoscere lo Stato palestinese. Lo hanno fatto la Spagna e l’Irlanda, sta per farlo la Francia, ora serve un atto forte da parte del nostro Paese". Lo dice Elly Schlein in un'intervista al Corriere. 

Quanto all'omicidio dei due diplomatici israeliani negli Usa, osserva: "Quell’odioso duplice omicidio antisemita ha suscitato in tutti noi orrore e sgomento. L’antisemitismo va contrastato in ogni sua odiosa forma, bisogna fermare questa spirale di odio e di terrore. Anche per questo è necessario ogni sforzo da parte della Ue e del governo italiano al fine di fermare la guerra e il massacro in corso a Gaza. Quando si parla di occupazione e di deportazione forzata dei palestinesi si sta parlando di crimini e bisogna chiamarli per quello che sono".

Al Jazeera: "Almeno 76 morti in raid Israele su Gaza in 24 ore"

Gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 76 persone in tutta la Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, scrive Al Jazeera, citando fonti locali e stimando che "le vittime continuano ad aumentare a causa dei continui attacchi". L'emittente qatarina riporta anche testimonianze da un'abitazione nel campo profughi di Jabalia, a nord di Gaza City, che avrebbe causato circa 50 morti e dispersi, secondo le quali "l'esercito israeliano sta uccidendo civili per divertimento". 

Arabia Saudita, Egitto, Giordania e Francia discutono su come raggiungere pace

I ministri degli Esteri saudita, egiziano, giordano e francese hanno tenuto un incontro a Parigi per "esaminare gli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza". Lo riporta il Servizio di informazione statale egiziano, aggiungendo che durante il meeting si è parlato "degli sforzi internazionali per fermare la guerra nella Striscia di Gaza" e dei modi per "consentire la consegna di aiuti umanitari alla Striscia, nonché degli sforzi internazionali per porre fine a tutte le violazioni commesse da Israele contro i palestinesi".

Secondo la dichiarazione, l'incontro ha anche "affrontato i preparativi per una conferenza internazionale che si terrà presso la sede delle Nazioni Unite a giugno, incentrata sulla soluzione dei due Stati".

Incontro Francia-Paesi arabi per soluzione a due stati

I ministri degli esteri sauditi, egiziani, giordani e francesi si sono incontrati per discutere della guerra a Gaza e dei preparativi per una prossima conferenza sulla soluzione dei due Stati al conflitto israelo-palestinese. Lo rivela il Times of Israel.

Gaza: "Almeno 8 morti nella notte in attacchi israeliani"

L'emittente araba Al Jazeera afferma che almeno otto persone sono morte in attacchi israeliani avvenuti questa notte nella Striscia di Gaza. 

Mondo: I più letti

OSZAR »