Le tariffe sono entrate in vigore alla mezzanotte ora locale (le 6 in Italia), dopo la firma ieri dell'ordine esecutivo. La Reuters, intanto, ha fatto sapere di aver visionato la bozza di una lettera inviata dagli Usa ai partner negoziali, nella quale si chiede ai Paesi di presentare entro oggi le loro migliori offerte in una serie di aree chiave. L'amministrazione Usa punta a un'intesa prima dello scadere della sospensione delle tasse doganali, l'8 luglio
Sono entrati in vigore alla mezzanotte ora locale (le 6 in Italia) i nuovi dazi del 50% imposti dall'amministrazione Trump sulle importazioni di alluminio e acciaio dal resto del mondo. Si amplia così la guerra commerciale del presidente statunitense, con una mossa destinata ad alimentare le tensioni con i principali partner economici del Paese. Trump ha firmato ieri l'ordine esecutivo che aumenta queste tariffe dal 25% al 50%. "Le nostre industrie dell'acciaio e dell'alluminio saranno più forti che mai", ha assicurato il presidente, Usa secondo il quale l'aumento dei dazi "fornirà maggiore sostegno a queste industrie e ridurrà o eliminerà la minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dalle importazioni di prodotti in acciaio e alluminio e dei loro derivati".
L'indiscrezione sulla lettera
Secondo quanto trapelato nel corso della giornata di ieri, l'amministrazione Trump avrebbe chiesto ai Paesi di presentare la loro migliori offerte per i negoziati commerciali entro oggi. A dirlo è la Reuters, che ha fatto sapere di aver visionato la bozza di una lettera inviata ai partner negoziali. Anche i funzionari starebbero cercando di accelerare i colloqui con i diversi partner. L’obiettivo della Casa Bianca sarebbe quello di arrivare a un’intesa prima dello scadere della sospensione delle tasse doganali, l'8 luglio. L'accelerazione è stata confermata anche dall'Ue. "A seguito della telefonata tra von der Leyen e Trump", l'Ue e gli Usa "hanno concordato di accelerare i negoziati e questo sta accadendo. Il primo giorno di colloqui tecnici a Washington è stato molto costruttivo e ora il commissario Sefcovic incontrerà il rappresentante statunitense Jamieson Greer", ha dichiarato il portavoce della Commissione Ue responsabile per il Commercio, Olof Gill. Non ha detto nulla, invece, riguardo alla lettera. “Se ad altri Paesi è consentito usare dazi contro di noi e a noi non è consentito contrastarli, rapidamente e agilmente, con altre misure, il nostro Paese non ha nemmeno una piccola possibilità di sopravvivenza economica", ha intanto tuonato il presidente Donald Trump su Truth.
La bozza
La bozza della lettera visionata da Reuters arriverebbe dall'ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti e offre uno spaccato di come il presidente Usa intenda concludere in fretta i difficili negoziati con decine di Paesi. Negoziati iniziati il 9 aprile, quando il tycoon ha sospeso i dazi del “giorno della liberazione” per tre mesi – fino all’8 luglio – di fronte alla reazione dei mercati azionari, obbligazionari e valutari alla natura radicale delle imposte. Nella bozza, gli Stati Uniti chiedono ai Paesi di elencare le loro migliori proposte per un accordo che eviti l'imposizione di dazi. Le proposte riguardano una serie di settori chiave, tra cui offerte tariffarie e di quote per l'acquisto di prodotti industriali e agricoli statunitensi e piani per porre rimedio a eventuali barriere non fiscali. Tra gli altri punti richiesti ci sono eventuali impegni in materia di commercio digitale e sicurezza economica, insieme a impegni specifici per Paese. Gli Stati Uniti, da parte loro, si impegnano a valutare le risposte entro pochi giorni e a offrire un terreno comune di intesa che potrebbe includere un'aliquota doganale reciproca.

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I negoziati
Non è chiaro quali Paesi abbiano ricevuto la lettera, ma tra questi potrebbero esserci l'Unione europea, il Giappone, il Vietnam e l'India. Il documento suggerisce l'urgenza, all'interno dell'amministrazione, di concludere gli accordi entro la scadenza ormai prossima. Nonostante le rassicurazioni di alcuni funzionari, tra cui il consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett, finora è stato raggiunto un solo accordo con un importante partner commerciale degli Stati Uniti: la Gran Bretagna. Anche in quel caso, però, si tratta di un accordo limitato più simile a un'intesa-quadro che a un accordo definitivo. Secondo Reuters, in attesa delle offerte il Dipartimento del Commercio ha intensificato i colloqui con Europa, Giappone, Canada e i Paesi dell'America Latina. La minaccia riguarda centinaia di prodotti, inclusi acciaio, auto, elettronica e vino.
