G7 Canada, Zelensky: "Sì negoziati, ma pressione su Mosca". Meloni: "No atomica a Iran"

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Ultima giornata di lavori, con ospite il presidente ucraino. Lo sguardo resta rivolto però anche al Medio Oriente. Il cancelliere tedesco Merz: "Israele fa il lavoro sporco per tutti noi in Iran". Nella prima giornata i Sette hanno messo a punto una dichiarazione con cui sollecitano la de-escalation nel conflitto e la tregua a Gaza. Inoltre si afferma che Teheran "non potrà mai avere l'arma nucleare" e che "Israele ha il diritto di difendersi"

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Ultima giornata di lavori al G7 in Canada. Ai leader dei Sette (LE FOTO) oggi, 17 giugno, si aggiungo quelli di altri Paesi invitati: Messico, India, Australia, Sudafrica, Corea del Sud e Brasile. Occhi puntati però sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha chiesto maggiore sostegno contro la Russia: "Noi siamo pronti per i negoziati di pace e un cessate il fuoco incondizionato, ma per questo abbiamo bisogno di pressione", ha detto prima di un faccia a faccia con il premier canadese Mark Carney. Non ha però incontrato il presidente Usa Donald Trump, che ha abbandonato anticipatamente il vertice a causa della guerra tra Israele e Iran, scoppiata dopo che l'esercito israeliano ha iniziato a bombardare la Repubblica islamica per neutralizzare il suo potenziale nucleare. Sul punto, il cancelliere tedesco Friedrich Merz dice: Israele "sta facendo il lavoro sporco per tutti noi" in Iran. 

Meloni: "L'Iran non può avere l'atomica"

"L'obiettivo che tutti vogliamo è arrivare a negoziati che consentano all'Iran di non diventare una potenza nucleare", ha detto la premier Giorgia Meloni in un punto stampa al termine del G7. Parlando poi della situazione in Ucraina ha detto che c'è "convergenza di vedute nel G7" e che "bisogna sostenere gli sforzi di Trump per la pace". Poi su Gaza: "Credo sia il momento giusto, spingendo adeguatamente, per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Su questo ho lavorato molto e sono contenta che un riferimento sia entrato nella dichiarazione finale". 

Dal G7 l'annuncio di nuove sanzioni contro la Russia

Guardando alla Russia, il premier canadese ha annunciato nuove sanzioni a Mosca, oltre a due miliardi di dollari di supporto militare a Kiev. Lo stesso in giornata ha fatto il pm britannico Keir Starmer. L'ennesimo pacchetto - si legge sul sito del governo del Regno - prende di mira 4 individui, sei entità e una ventina di navi impegnate secondo il Regno nelle attività della cosiddetta flotta fantasma che aiuta la Russia a ricevere forniture in settori come l'elettronica. "Dobbiamo incrementare la pressione economica su Vladimir Putin" per spingerlo a "essere serio sulla pace", ha detto Starmer. In serata poi una fonte canadese ha rivelato che gli Stati Uniti avrebbero bloccato una dichiarazione "forte" del G7 sull'Ucraina che avrebbe condannato la Russia. "In pratica, nessuna dichiarazione perché gli americani volevano annacquarla", ha dichiarato la fonte, protetta dall'anonimato.

La dichiarazione del G7 su Iran-Israele

Guardando invece al Medio Oriente, nella prima giornata i leader sono riusciti a convincere Donald Trump a firmare una "dichiarazione sui recenti sviluppi" mediorientali, dopo il suo iniziale rifiuto. Ecco il testo: "Noi, leader del G7, ribadiamo il nostro impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente. In questo contesto, affermiamo che Israele ha il diritto di difendersi. Ribadiamo il nostro sostegno alla sicurezza di Israele. Affermiamo anche l'importanza della protezione dei civili. L'Iran è la principale fonte di instabilità e terrore nella regione. Abbiamo sempre affermato con chiarezza che l'Iran non deve mai ottenere un'arma nucleare. Esortiamo affinché la risoluzione della crisi iraniana porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, compreso un cessate il fuoco a Gaza. Resteremo vigili rispetto alle implicazioni per i mercati energetici internazionali e pronti a coordinarci, anche con partner che condividono i nostri stessi valori, per tutelare la stabilità del mercato”.

Iran condanna risoluzioni G7: "Israele è l'aggressore"

L'Iran respinge e condanna le conclusioni del G7. Il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei, accusa i Sette di "ignorare la spudorata e illegale aggressione" di Israele, così come "le vittime civili e i danni alle infrastrutture pubbliche" provocate dai suoi attacchi. Baghaei ha poi sollecitato tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu a rispettare "i loro doveri morali e legali". Lo Stato ebraico, ha aggiunto, "ha scatenato una guerra di aggressione non provocata contro l'Iran in violazione della Carta dell'Onu e delle norme sulla tutela degli impianti nucleari".

 

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Trump lascia il vertice

Ieri, a sorpresa la Casa Bianca ha annunciato che Donald Trump avrebbe interrotto anticipatamente la sua missione al G7 per tornare a Washington nella serata canadese, "in modo da potersi occupare di molte questioni importanti”. Il motivo secondo la portavoce Karoline Leavitt era da ricondurre “a quanto sta accadendo in Medio Oriente” (versione ribadita da Macron). La partenza anticipata ha fatto anche saltare l'incontro in programma con Volodymir Zelensky. Il presidente americano però ha poi affermato che il suo ritorno negli Usa non ha "nulla a che fare con un cessate il fuoco" tra Israele e Iran, accusando Macron di aver "erroneamente affermato che ho lasciato il vertice per tornare a Washington e lavorare a un 'cessate il fuoco' tra Israele e Iran. Falso”. Macron "non ha idea del perché io sia ora in viaggio per Washington, ma di certo non ha nulla a che fare con un cessate il fuoco. È molto più grande di questo. Che lo voglia o no, Emmanuel non lo capisce mai", ha aggiunto.

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Incontro Meloni-Trump

Prima di ripartire, Trump ha avuto un veloce bilaterale con la premier Giorgia Meloni su una panchina di legno del Pomeroy Kananaskis Mountain Lodge, sede del vertice. "Il colloquio ha permesso di discutere dei più recenti sviluppi in Iran, riaffermando l'opportunità di riaprire la strada del negoziato”, ha riferito Palazzo Chigi. Nel corso della conversazione Meloni "ha anche ribadito la necessità, in questo momento, di lavorare per il raggiungimento di un cessate il fuoco a Gaza".

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