È il valore che emerge dall'esame di tutte le 61.591 sezioni in Italia e riferito ai cinque quesiti. Affinché i risultati della consultazione fossero validi, avrebbe dovuto partecipare almeno il 50%+1 degli aventi diritto
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Niente da fare per i quattro referendum sul lavoro e per quello sulla cittadinanza. L'affluenza alle urne si è fermata poco oltre il 30% per tutti e cinque i quesiti, venti punti sotto il quorum necessario per la validità della consultazione popolare. A esultare è il centrodestra che si vede rafforzato dall'esito della prova delle urne. Averlo trasformato in un test politico sull'esecutivo Meloni - evidenzia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovan Battista Fazzolari - poco ha giovato all'opposizione: "il governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita".
Il centrosinistra invece ha rivendicato di aver portato a votare oltre 14 milioni di elettori: più di quanti, nel 2022, votarono per i partiti di centrodestra portando al governo Giorgia Meloni. "Ne riparliamo alle politiche", ha detto la segretaria dem Elly Schlein. "Portate rispetto per oltre 12 milioni che hanno votato sì" ai quesiti sul lavoro, ha aggiunto Giuseppe Conte: “Noi saremo sempre dalla loro parte". E per Avs si è trattato di un 30% che rappresenta il "cuore dell'alternativa" al centrodestra. Sotto accusa poi l'invito al non voto da parte della maggioranza. "Non mettono in discussione la Cgil, in gioco c'è la democrazia del Paese", ha sostenuto Maurizio Landini. "Ha vinto l'astensionismo organizzato ma non ci sentiamo sconfitti", ha detto invece Riccardo Magi, promotore del quinto quesito referendario, perché abbiamo "riportato al centro" un tema importante come la riforma della legge sulla cittadinanza.
- Le reazioni politiche ai risultati del referendum
- Referendum: chi ha vinto, chi ha perso
- Niente quorum: lavoro e cittadinanza non cambiano
- Referendum in Italia, dal primo nel 1946 a quelli del 2025
- Referendum, gli inviti all'astensione per non raggiungere il quorum: i precedenti
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Il referendum non raggiunge il quorum, tutti i dati
Schlein: 14 milioni di voti, ne riparliamo a politiche
Youtrend: 90% fuorisede ha partecipato al voto
Circa il 90% degli italiani 'fuorisede' ha partecipato al voto per i referendum. Lo rivela Youtrend, spiegando che a richiedere di votare in un seggio diverso da quello di residenza, per motivi di lavoro o studio, sono stati 67.305 e di questi circa il 90% è andato alle urne. Una percentuale maggiore rispetto all'80% registrato alle elezioni europee di un anno fa ma ciò si spiega con il fatto che allora potevano accedere a questa modalità di voto solamente gli studenti. In una nota, si spiega inoltre il dato di partecipazione si riferisce a un elettorato particolarmente motivato, essendo costituito esclusivamente da persone che hanno completato una procedura attiva per poter votare in un luogo diverso da quello di residenza. E analizzando le sei province con il maggior numero di iscritti, si osservano tassi di partecipazione più elevati a Bologna, Padova e Torino.
I risultati del referendum sulla cittadinanza
Se in tutti i referendum sul lavoro c'è una schiacciante vittoria per il sì, sulla cittadinanza un elettore su tre ha scelto il no. "Invito la sinistra a rifletterci", osserva il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. "La cittadinanza non si regala", la considerazione a caldo dal leader della Lega Matteo Salvini. L'assalto dell'opposizione, dice più in generale Antonio Tajani, "è fallito". Il ministro degli Esteri sottolinea anche l'opportunità di valutare una modifica della legge sul referendum. Modifica che, invece, secondo i referendari va fatta nel senso di abolire il quorum. Un obiettivo per il quale è già partita una raccolta online arrivata in poche ore a 5mila firme.
La posizione del centrosinistra
Il centrosinistra invece ha rivendicato di aver portato a votare oltre 14 milioni di elettori: più di quanti, nel 2022, votarono per i partiti di centrodestra portando al governo Giorgia Meloni. "Ne riparliamo alle politiche", ha detto la segretaria dem Elly Schlein. "Portate rispetto per oltre 12 milioni che hanno votato sì" ai quesiti sul lavoro, ha aggiunto Giuseppe Conte: “Noi saremo sempre dalla loro parte". E per Avs si è trattato di un 30% che rappresenta il "cuore dell'alternativa" al centrodestra. Sotto accusa poi l'invito al non voto da parte della maggioranza. "Non mettono in discussione la Cgil, in gioco c'è la democrazia del Paese", ha sostenuto Maurizio Landini. "Ha vinto l'astensionismo organizzato ma non ci sentiamo sconfitti", ha detto invece Riccardo Magi, promotore del quinto quesito referendario, perché abbiamo "riportato al centro" un tema importante come la riforma della legge sulla cittadinanza.
Non passano i 4 referendum
Niente da fare per i quattro referendum sul lavoro e per quello sulla cittadinanza. L'affluenza alle urne si è fermata poco oltre il 30% per tutti e cinque i quesiti, venti punti sotto il quorum necessario per la validità della consultazione popolare. A esultare è il centrodestra che si vede rafforzato dall'esito della prova delle urne. Averlo trasformato in un test politico sull'esecutivo Meloni - evidenzia il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovan Battista Fazzolari - poco ha giovato all'opposizione: "il governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita".
Piantedosi: “Sulla cittadinanza avrei votato no”
Sulla cittadinanza "avrei votato no per un motivo molto semplice: ritengo sia un tema molto complesso. Ci sono discussioni anche nella coalizione di maggioranza sul rivedere le posizioni. Credo sia una materia molto importante e molto complessa e che richiede la presa di responsabilità delle forze politiche". Così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a Otto e mezzo su La7 dopo aver detto di non aver votato al referendum.
Tajani: “Referendum? Se volevano spallata sono stati sconfitti”
"Io ho grande rispetto per tutti coloro che sono andati a votare. Ma la sinistra, la CGIL volevano trasformare questo referendum in una spallata al governo, ma quando l'assalto al Palazzo fallisce, si trasforma in una sconfitta per la sinistra": lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Vertice sul "Mediterraneo connesso" di Nizza, commentando i risultati dei referendum. "La partecipazione al voto è stata molto bassa, a dimostrazione che anche nel mondo del lavoro servono ricette diverse da quelle della CGIL e della sinistra. Noi non siamo per il salario minimo". Per quanto riguarda il quesito sull'immigrazione, "la proposta della sinistra è stata bocciata e c'è stato un grande numero di no - ha osservato Tajani - anche tra coloro che sono andati a votare, perché 5 anni per concedere la cittadinanza a uno straniero che vive in Italia sono pochi. Mi pare che si dimostri sempre più come scelta migliore, più sensata e più giusta quella di concedere la cittadinanza dopo 10 anni di scuola trascorsi con profitto. Questa è la proposta di Forza Italia che noi continueremo a sostenere".
Piantedosi: nessuna iniziativa concreta su firme referendum
"Non c'è nessuna iniziativa concreta mirata su questo. Se ne è discusso ma non nel governo". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Otto e mezzo su La7 rispondendo sull'ipotesi di variare il numero di firme per il referendum. "Una volta raggiungere 500mila firme era un'impresa faraonica, con i banchetti. Oggi, con gli strumenti digitali è molto facile proporre e accedere a questo strumento. Anche qui è legittimo che la politica trovi una composizione".
Scotto (Pd): 14 milioni votanti meritano rispetto
"Oltre 14 milioni di votanti al referendum meritano rispetto come dice Elly Schlein. Le battaglie difficili si fanno perché nessuno ha mai regalato niente al mondo del lavoro. L'unica resa dei conti che interessa agli elettori è quella contro la precarietà che uccide il futuro dei giovani”, ha detto il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Arianna Meloni: da referendum sonora bocciatura per sinistra
"Dopo aver condotto una vigorosa campagna elettorale, alla fine niente quorum. Un referendum tanto sponsorizzato per poter bocciare le politiche del governo Meloni, è stato invece un referendum che ha bocciato la sinistra e tutta l'opposizione. Quindi diciamo che è arrivata una sonora bocciatura: parlano i dati". Lo ha detto Arianna Meloni, capo della Segreteria politica di Fdi.
Malan: sbagliato utilizzare referendum per finalità politiche
"È sbagliato utilizzare il referendum per finalità politiche e non di contenuto. Gli elettori sono attirati dalle elezioni politiche perché decidono chi governerà l'Italia. Il referendum risolve, invece, le questioni che non sono state decise altrimenti. Il Partito democratico, fra i principali promotori, aveva votato a suo tempo le norme che adesso voleva abrogare". Lo ha detto il capigruppo Fdi del Senato, Lucio Malan, a Lampedusa, in merito al mancato raggiungimento del quorum sui referendum. "Sulla questione concreta del lavoro, questo governo in due anni e mezzo ha ottenuto risultati ottimi, senza precedenti, con il record dell'occupazione in percentuale, il minimo della disoccupazione dal 2007, il miglioramento dei salari dopo anni e anni di regressione. Ci sono più tutele per le lavoratrici madri, è stato tagliato il cuneo fiscale. Un campo che era sicuramente congeniale al sindacato che l'ha promosso, ma non all'opinione degli italiani che non hanno ritenuto d'intervenire su questo".
Piantedosi: “Non ho votato al referendum”
"No, non ho votato al referendum. Non l'ho reso noto prima perché ritenevo che da arbitro della disciplina della tornata elettorale non dovessi farlo. Non ho votato perché ritengo l'istituto referendario di democrazia diretta una cosa molto nobile per essere utilizzata come credo sia stata fatto adesso per motivi di legittime ma diverse strumentalità politiche”, ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
Tajani: cambiare legge per richiedere referendum
In Valle d'Aosta 64% di Sì a quesito cittadinanza
In Valle d'Aosta il 64,2% dei votanti si è detto favorevole alla riduzione da 10 a 5 anni di residenza legale per chiedere la cittadinanza italiana. È quanto emerge dallo scrutinio dei referendum promossi da sindacati e associazioni, per i quali non è stato raggiunto il quorum. Gli altri risultati: il quesito numero 1 (licenziamenti illegittimi) ha ottenuto l'85,2% di Sì, il quesito numero 2 (licenziamenti e indennità nelle piccole imprese) ha ottenuto l'83,3% di Sì, il quesito numero 3 (indicazione del motivo per cui un imprenditore assume una persona con un contratto a termine anziché con uno a tempo indeterminato) ha ottenuto l'85,1% di Sì, e il quesito numero 4 (responsabilità dell'impresa committente e dell'impresa appaltatrice in caso di infortuni sul lavoro) ha ottenuto l'81,3% di Sì.
Sì al quesito sulla cittadinanza superano di poco il 60%
Oltre alla bassa affluenza, che secondo i dati del Viminale si è attestata al 30,6% (abbondantemente sotto il quorum richiesto), il quesito sulla cittadinanza ha ottenuto molto meno supporto rispetto alle altre quattro consultazioni. LEGGI L'ARTICOLO
Borghi: “Chi ha lavorato per escludere esce sconfitto”
"Sul piano politico, questa tornata referendaria ci dice che, chi ha lavorato per escludere e non per includere, è stato sconfitto. E che, se si vuole battere Giorgia Meloni, non bisogna rispolverare un improbabile classismo, ma guardare avanti". Lo dice il senatore Enrico Borghi, vicepresidente di Italia Viva, intervistato da Radio Radicale. "Il centrosinistra è composto da due macro aggregati: quello che ha sostenuto i referendum, e che a volte sembra che voglia parlare solo ad una parte del paese, e quello del centrismo riformista e europeo. Per costruire una alternativa, è necessario, invece, parlare a tutto il paese, e in particolare a quell'elettorato pragmatico e non ideologico, che non guarda al passato. Quanto alla destra sento già arrivare le fanfare come se avessero vinto, e invece Meloni si è solo nascosta".
Lega: democrazia vince, perde arroganza sinistra
"La democrazia vince, perde l'arroganza della sinistra. Massimo rispetto per chi è andato a votare e per chi ha scelto di non farlo: la maggioranza degli italiani ha scelto di non sostenere i referendum, evitando il tranello di un campo largo alla deriva su temi importanti come il lavoro e ribadendo un sonoro 'no' alla cittadinanza facile. Un dato è certo: l'opposizione è ormai lontana dalla realtà". Così i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Sindaco Torino: “Mancato quorum grande occasione persa”
"Il mancato raggiungimento del quorum è una grande occasione persa per il Paese di intervenire e di rimettere al centro temi fondamentali per il presente e il futuro, come la cittadinanza, la precarietà e il diritto alla sicurezza sul lavoro. Temi che certamente avrebbero meritato una maggiore partecipazione e attenzione". A dirlo il sindaco di Torino Stefano Lo Russo. "All'interno di questo risultato nazionale, Torino ci consegna un risultato di partecipazione molto significativa e decisamente maggiore di quella del resto d'Italia. Segno che sono tante e tanti le torinesi e i torinesi di tutte le età che credono nella partecipazione democratica e vogliono far sentire la loro voce su argomenti così importanti. Ripartiamo da qui per costruire un confronto vero anche a livello nazionale e perché questi temi tornino al centro dell'agenda politica di questo Paese".
Sindaca Bergamo: istituzioni lontane da cittadini
"Il mancato raggiungimento del quorum ai referendum dell'8 e 9 giugno è un dato che non può essere ignorato. Quando meno di un terzo degli elettori decide di recarsi alle urne, il segnale è chiaro: c'è una distanza crescente tra i cittadini e gli strumenti della partecipazione democratica. Non si tratta di un episodio isolato. Già alle ultime elezioni europee, nel giugno 2024, l'affluenza si era fermata sotto il 50%. È un trend preoccupante, che interpella tutti: istituzioni, partiti, forze sociali. Al di là del merito dei quesiti referendari, il punto vero è il rafforzamento del rapporto tra cittadini e democrazia". Lo dichiara la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali (Pd). "Non vogliamo che la partecipazione democratica diventi l'eccezione e non la regola - aggiunge -. Anche in città, pur con una percentuale di affluenza più alta, restiamo sotto la metà dell'elettorato. Come sindaci, siamo chiamati ogni giorno a dare concretezza alla democrazia nelle scelte che riguardano la vita delle nostre comunità. Il risultato di questo referendum ci sollecita a impegnarci ancora di più per costruire un dialogo costante e credibile, rendendo le istituzioni più vicine ai cittadini".
In Abruzzo affluenza al 29,77%
L'affluenza definitiva per i referendum abrogativi in Abruzzo è del 29,77%, di circa due punti percentuali inferiore rispetto alla media nazionale (30,58%). La provincia dove si è votato di più è quella di Chieti (31,80%); seguono Pescara (30,22%), Teramo (28,89%) e L'Aquila (27,51%).
Bonaccini: obiettivo mancato ma destra non irrida
"Che il quorum fosse difficilmente raggiungibile era noto: d'altra parte neppure nel voto in diverse elezioni amministrative lo si è raggiunto, a dimostrazione che la disaffezione verso la politica è diventato il primo e cruciale problema della democrazia. Lo è ovunque, ma solo qui succede che chi governa non si ponga il problema e incoraggi addirittura il disimpegno, a proposito del rispetto che questa destra ha per gli elettori e le istituzioni". Lo dice in una nota il presidente del Pd Stefano Bonaccini. "In ogni caso - aggiunge - si è mancato l'obiettivo e quando oltre due terzi degli italiani non rispondono è necessario riflettere. Fossi nella destra, tuttavia, eviterei certi toni di scherno: pochi o tanti che siano, i circa 14 milioni di elettori che hanno partecipato sono più della somma dei voti di tutti i partiti che sostengono il governo Meloni alle ultime elezioni politiche. Dunque consiglierei di tenerne conto e non deriderli".
Sì sopra l'88% su tutti i referendum tranne che su cittadinanza
Quando mancano ancora circa 7 mila sezioni per la lettura dei voti disaggregati, il quesito sul reintegro dei licenziamenti illegittimi registra l'88,94% di Sì (10.714.092 di voti) contro l'11,06% di No (1.331.844 di voti). Il secondo quesito, sui licenziamenti e limite indennità, ha l'87,55% di sì (10.493.779 voti) e il 12,45% di no (1.492.385). La tutela dei contratti a termine - terzo quesito - registra l'88,98% di sì (10.584.663 voti) l'11,02% di no (1.312.340 di voti). La responsabilità infortuni sul lavoro ha l'87,26% di Sì (10.242.404 di voti) contro il 12.74% di no (1.495.347 di voti). Per la cittadinanza italiana i sì sono stati il 65,13% (7.644.154) contro il 34,97 di no (4.093.164).
A Torino ha votato il 41%
Per i cinque referendum si sono recati alle urne oltre il 41% dei Torinesi. L'ufficio elettorale ha comunicato le affluenze finali degli elettori rilevata alle 15 di oggi, nei 931 seggi per i cinque quesiti referendari. Per il quesito numero 1, il 41,37%, per il numero 2, il 41,36,%, per il numero 3, il 41,38%, per il numero 4, il 41,41%, per il numero 5, il 41,51%. La precedente tornata elettorale di referendum (2022) si è svolta in una sola giornata e pertanto non è possibile fare un raffronto a livello di affluenze.
Giani: in Toscana l'affluenza più alta, segnale forte
"Referendum, la Toscana con l'affluenza più alta d'Italia. Con un'affluenza media del 39,09% ai referendum, in alcune realtà come Sesto Fiorentino (orgoglio per la mia città di residenza), Radicondoli, Pontassieve e Monterotondo Marittimo si è superato il quorum. Un segnale forte, che parla di cittadinanza attiva e consapevole". Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sui social.
Affluenza al 30,6% con 100% sezioni esaminate
Secondo i dati del Viminale, a urne chiuse sui referendum, l'affluenza media nazionale è stata del 30,6% È il valore che emerge dall'esame di tutte le 61.591 sezioni in Italia e riferito ai cinque quesiti.
Youtrend: hanno votato più donne che uomini
Ai referendum, quasi in tutta Italia, le donne hanno votato più degli uomini, con uno scarto del +7%, per provincia: lo riferisce l'analisi dei sondaggi politici YouTrend, aggiungendo che l'unica provincia in controtendenza è quella di Taranto, con l'8,4% di elettori maschi in più rispetto alle donne. Alle ultime Europee di un anno fa, sempre secondo Youtrend, in 91 province l'affluenza aveva registrato una percentuale maggiore tra gli uomini rispetto alle donne.
Schlein: ancora più motivati a costruire l'alternativa
"Continueremo nell'impegno a fianco di quei milioni di elettori che sono andati a votare sperando di ridurre la precarietà e rendere l'Italia più giusta, ci motivano ancora di più nel costruire l'alternativa”, ha scritto in una nota la segretaria Pd Elly Schlein. "La politica che tifa l'astensione si fa male da sola, è sempre importante quando gli elettori si possono esprimere. E noi continueremo a fare una grande campagna democratica per ridurre l'astensionismo e costruire un'alternativa. Andremo avanti a batterci per migliorare le condizioni materiali delle persone che questo governo ha completamente rimosso".
Renzi: "Serve meno ideologia e più politica"
Gasparri: “Rivedere tetto delle firme”
"Oggi con la firma elettronica è molto facile raccogliere 500mila firme. Vista l'alta percentuale di referendum senza quorum credo che vada fatta una riflessione. E credo che bisognerebbe anche rivedere il tetto delle firme. In questo modo ci si adeguerebbe alla volontà reale del Paese, perché se raccogli un milione di firme vuol dire che c'è un reale radicamento di consenso, che è anche una pre-verifica. Altrimenti con 500mila firme elettroniche si farebbero anche 10 referendum ogni primavera”, ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri.
Un piccolo colpo al quorum: chi ha vinto, chi ha perso
Lontano il quorum, le leggi in vigore non cambiano, ma attorno alla consultazione tante partite politiche. I contraccolpi su governo, opposizioni, sindacato. L’ARTICOLO SU INSIDER
Bergamini: da urne lezione chiara, sinistra non è all'altezza
"Un referendum utilizzato per regolare i conti a sinistra. L'enorme tema del lavoro affrontato con schemi novecenteschi basati sul conflitto datore di lavoro-dipendente e l'incoraggiamento del contenzioso. La cittadinanza letta in chiave ideologica, svuotata del suo significato sociale e culturale. Questi erano i principi fondanti di una consultazione, nata male e promossa peggio, cui gli italiani hanno tributato una netta bocciatura. Dalle urne arriva una lezione chiara, che contiene un messaggio altrettanto esplicito: la questione riformista può essere affrontata con lungimiranza e dunque solo nel centrodestra. Possiamo lavorare per un mercato del lavoro calibrato sulle nuove competenze e nuove forme di organizzazione. Possiamo lavorare su una riforma della cittadinanza che sia però realmente meritocratica così come chiedono gli italiani. La sinistra non è all'altezza. Solo a noi spetta il compito del cambiamento". Lo dichiara in una nota Deborah Bergamini, vicesegretario nazionale di Forza Italia.
Bonelli-Fratoianni: 30% che vota è cuore alternativa
"Il quorum non è stato raggiunto, è vero. Ma ci sono oltre 15 milioni di cittadine e cittadini che hanno scelto di votare e con circa 13 milioni di Sì, lanciano un messaggio forte e chiaro, più forte persino del consenso che oggi regge Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Se Meloni crede che l'astensione sia un segnale politico a suo favore, commette un grave errore. Certo, quei 13 milioni non sono nemmeno 'nostri', ma di un'Italia che chiede ascolto, che pretende impegno. Ed è con questa parte del Paese che vogliamo costruire l'alternativa". Lo affermano in una nota Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs. "Alle prossime elezioni politiche non ci sarà un quorum a salvare Giorgia Meloni. E soprattutto non potrà essere ignorata la realtà quotidiana di milioni di persone colpite dal lavoro povero, dalla precarietà e dall'insicurezza nei luoghi di lavoro. Temi su cui questo governo non solo tace, ma agisce per peggiorare le condizioni dei lavoratori con leggi che aumentano sfruttamento e fragilità. Meloni sappia che le persone non si astengono perché stanno con lei, ma perché non credono più nella politica. E questo disincanto ha radici profonde: negli ultimi vent'anni, i governi - di ogni colore - hanno sistematicamente disatteso la volontà popolare espressa nei referendum".
Schlein: 14 milioni al voto, ne riparliamo alle politiche
"La differenza tra noi e la destra di Meloni è che oggi noi siamo contenti che oltre 14 milioni di persone siano andate a votare, mentre loro esultano perché gli altri non ci sono andati. Ne riparliamo alle prossime politiche. Hanno fatto una vera e propria campagna di boicottaggio politico e mediatico di questo voto ma hanno ben poco da festeggiare: per questi referendum hanno votato più elettori di quelli che hanno votato la destra mandando Meloni al governo nel 2022. Quando più gente di quella che ti ha votato ti chiede di cambiare una legge dovresti riflettere invece che deriderla”, ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein sul referendum.
Landini: non abbiamo raggiunto obiettivo ma ripartiamo da qui
Landini: “Campagna referendaria un'esperienza bellissima”
"Per me è stata una esperienza bellissima. Per tutti noi è stata un'esperienza molto importante. Ho avuto la possibilità, insieme a tutta la Cgil e al mondo di associazioni, di persone, di reti che con noi in questi mesi hanno girato l'Italia, di incontrare la gente e allacciare rapporti. Sono state settimane che mi hanno insegnato anche che un sindacato deve tornare ad imparare ad ascoltare le persone". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, racconta gli ultimi due mesi di campagna referendaria, ringraziando "quelli che sono andati a votare e anche tutte le persone che hanno lavorato con noi".
Conte: chi esulta porti rispetto a 15 milioni di elettori
Nel Lazio il 67% è per dare cittadinanza dopo 5 anni
È il referendum che prevede la riduzione del periodo di residenza per la richiesta di cittadinanza italiana a lasciare più perplessi i cittadini del Lazio: a metà scrutinio il 67% è per il 'sì' mentre la restante parte dei votanti ha scelto per il 'no'. Dunque oltre 289mila hanno votato 'sì', ovvero per ridurre da 10 a 5 gli anni la residenza regolare necessaria in Italia per poter chiedere la cittadinanza italiana, gli altri 137mila votanti si sono espressi in modo contrario. Negli altri quesiti referendari il sì è stato registrato da quasi il 90% dei partecipanti al voto. In particolare, il quesito sul reintegro dei licenziamenti illegittimi ha visto il 91% dei sì; quello sui licenziamenti e limiti indennità l'89% dei sì. Il quesito sulla tutela dei contratti a termine vede il sì di oltre il 90%. Infine quello sulla responsabilità degli infortuni sul lavoro vede favorevole oltre l'89% dei votanti.
Landini: democrazia costa? Democratici preoccupati
Calenda: “Referendum autogol, serve un'area riformista”
In Lombardia due comuni superano il quorum
Tra i 1502 comuni della Lombardia, solo a Cernusco sul Naviglio (Milano) e a Villa Biscossi (Pavia) è stato superato il quorum per i referendum: nel paese alle porte del capoluogo lombardo ha votato il 50,7% degli elettori, andati alle urne anche per scegliere il nuovo sindaco, mentre nel piccolissimo paese della Lomellina con circa 70 abitanti ha votato il 54,2% degli aventi diritto. L'altro comune lombardo dove è in corso lo spoglio per l'elezione del primo cittadino è Saronno, in provincia di Varese, ma l'affluenza si è fermata per i referendum al 45,46%. In tutta la Lombardia l'affluenza è stata del 30,7%. Milano è il capoluogo di provincia con l'affluenza più alta (36,8%) e la sua provincia è l'unica delle 12 lombarde in cui si è superato il 35%, toccando il 35,4%. Unico capoluogo di provincia in Lombardia governato dal centrodestra, Sondrio è stata la provincia con l'affluenza più bassa (21%), con molti paesi della Valtellina dove non si è superato il 20% come Aprica (12%) e Bormio (18.7%).
Umbria resta lontana dal quorum dei votanti al referendum
L'Umbria resta lontana dal quorum della metà più uno di votanti che, comunque calcolato su scala nazionale, avrebbe reso validi i referendum. Ad eccezione di Paciano tutti i comuni risultano distanti dalla soglia. Il dato finale dell'affluenza riportato dal portale Eligendo è di 31,21 per cento per il quesito sul reintegro per i licenziamenti illegittimi, per licenziamenti e limite indennità e per quello su tutela dei contratti a termine, 31,22 per responsabilità infortuni sul lavoro, 31,18 per la cittadinanza. In linea ed entrambe poco sopra il 31 per cento entrambe le provincie. Riguardo alle città a Perugia l'affluenza è stata tra 34,48 e 34,51. A Terni 30,57-30,65. Cascia, 16,2 per cento, il centro umbro dove l'affluenza è stata più bassa.
Referendum 2025, Calenda: risultato che rafforza il governo
A Viterbo ha votato anche signora Natalina di 102 anni
Si chiama Natalina e con i suoi 102 anni è l'elettrice più anziana di Viterbo. I suo occhi hanno visto nascere la Repubblica e la Costituzione, il 2 giugno del 1946, quando alle donne è stato concesso il voto alle elezioni politiche per la costituente e al referendum tra Repubblica e Monarchia. Ieri pomeriggio la signora Natalina, accompagnata dai suoi familiari si è recata al seggio per esercitare, come ha sempre fatto, il suo diritto al voto.
A Roma affluenza al 36,18%, sopra alla media nazionale
L'affluenza a Roma città è stata superiore alla media nazionale: si attesta infatti al 36,18%. A Roma e provincia l'affluenza è del 33,97%. Nel Lazio l'affluenza al referendum è del 31,87% leggermente sopra dunque alla media nazionale che si ferma al 30,58%.
In Molise affluenza al 27,7%
In Molise quorum non raggiunto per i referendum in nessuno dei 136 Comuni della regione: il dato complessivo della regione è al 27,7%, più basso rispetto alla media italiana che è del 30,5%. Il centro con l'affluenza più alta è stato Pescopennataro (Isernia) con il 40,4 per cento, quello con l'affluenza più bassa Sepino (Campobasso) con il 14,5%. Per quanto riguarda le città più grandi a Campobasso affluenza al 31,2%, a Isernia del 25,8% e a Termoli del 31,3%.
In Sicilia affluenza al 23,11%
La percentuale dei votanti in Sicilia per il referendum dell'8 e 9 giugno è stata del 23,11%. La percentuale più alta si è registrata in provincia di Enna, la più bassa in quella di Agrigento. Il dato per provincia vede Agrigento al 19,6%, Caltanissetta 19,84%, Catania 24,02%, Enna 25,48%, Messina 23,26% Palermo 24,91%, Ragusa 23,16%, Siracusa 22,53%, Trapani 20,29%.
A Nuoro affluenza al 59%, superato il quorum
A Nuoro la somma delle elezioni comunali, e in particolare del primo turno, hanno trainato il referendum: nella città natale della governatrice sarda Alessandra Todde il quorum è stato superato con il 59,19%. È quanto emerge dai dati del Viminale con tutte le 44 sezioni cittadine esaminate. Nuoro è uno dei 7 Comuni sardi che è andato al voto per scegliere il sindaco.
Youtrend: affluenza più alta in provincia Firenze
Secondo l'analisi dei sondaggi politici YouTrend sui referendum, la provincia con l'affluenza più alta è Firenze a quota 46%, mentre Bolzano è quella con l'affluenza più bassa con il 15,9%.
Quorum non raggiunto
Con poche centinaia di sezioni ancora mancanti, l'affluenza alle urne è stata del 30,6%. Non è stato dunque raggiunto il quorum richiesto del 50%+1 degli aventi diritto al voto.

Landini: nell'appello al non voto messa in gioco democrazia
"Una certa politicizzazione dei referendum non ha permesso di discutere di contenuti. Negli ultimi giorni alcuni esponenti di governo interrogati sui quesiti non sapevano i contenuti e contemporaneamente chiedevano di non andare a votare. Un elemento di responsabilità grave. Non stanno mettendo in discussione la Cgil, in gioco c'è la democrazia del Paese". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa sui referendum. "Sì, la democrazia costa. Mi dovrei preoccupare che per ridurre i costi non si debba andare a votare?", domanda ricordando che "avevamo chiesto si votasse insieme alle comunali, al primo turno".
Referendum, niente quorum: lavoro e cittadinanza non cambiano
Con la bassa affluenza al voto resta tutto com’è per le cinque regole che si volevano abrogare. Dal Jobs Act ai contratti a termine, passando per la cittadinanza, ecco di che cosa si tratta: LEGGI L'ARTICOLO
Carfagna: temi superati e strumento sbagliato
"Affluenza tra le più basse della storia per i cinque referendum tra i più inutili della storia. Alcuni temi erano vecchi di dieci anni, ormai fuori dal tempo; altri meritano di essere affrontati dal Parlamento e non per via referendaria, con un Sì o con un No. In ogni caso una resa dei conti tutta interna alla sinistra, che ha prodotto come unico risultato quella di abbattere ulteriormente la partecipazione degli italiani. Quasi mai l'affluenza era stata così lontana dal quorum, quasi mai si era registrata una così larga disaffezione dei cittadini per il diritto di decidere. Spero che la sinistra abbia il coraggio dell'autocritica: se vogliamo rilanciare la partecipazione democratica degli italiani questa non è certo la strada da seguire". Lo ha detto Mara Carfagna, segretario di Noi Moderati.
Affluenza in Valle d'Aosta si ferma al 29,04%
Si è fermata al 29,04% l'affluenza degli elettori per i cinque referendum sul lavoro e sulla cittadinanza promossi da sindacati e associazioni. In totale hanno votato 28.401 elettori su 97.805 aventi diritto. Ad Aosta ha espresso il voto il 31,8% degli aventi diritto. I comuni dove si è votato di più sono Valgrisenche (46,01%), Saint-Oyen (44,3%), La Magdeleine (44,09%) e Avise (43,86%).
In Calabria affluenza definitiva al 23,81%
È del 23,81% il dato definitivo dell'affluenza per i referendum in Calabria. Per quanto riguarda le province, Catanzaro è quella con più votanti, con il 28,6% e Crotone quella con meno, il 19,09%. Catanzaro è seguita dalle province di Cosenza 26,18%, Reggio Calabria 20,09% e Vibo Valentia 19,64%.
Boccia (Pd): c'è un fronte che vale come il centrodestra
"E' stata una partita che aveva molto senso giocare e che dà il senso di un fronte sociale unito e coeso che, anche in termini di elettori, vale esattamente il centrodestra". Lo ha detto il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia, alla Maratona Mentana, su La 7. "In 15 milioni sono usciti di casa, donne e uomini" per votare, "bisogna avare molto rispetto di questi 15 milioni di elettori". "Meloni - ha poi ricordato - è a Palazzo Chigi per 12 milioni e 300 mila elettori. Io continuo a pensare che Meloni sia diventata premier di un'Italia che allora era minoranza nel Paese".
Pregliasco a Sky TG24: “Quorum al 50% molto elevato”
Landini: “14 milioni di persone chiedono risposte”
"C'è un terzo di questo Paese, tra i 14 e i 15 milioni di persone che hanno votato, che pensa che sui temi del referendum servano risposte precise e chiede di cambiare. Questo mese e mezzo ci ha permesso di rimettere al centro il tema del lavoro e dei lavoratori". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa. "Ripartiamo" da questo dato, aggiunge Landini, rimarcando che "il voto non è contro il governo o un partito ma per cambiare leggi balorde fatte da questo governo o da altri passati".
Landini: “Obiettivo era il quorum, chiaro che non è raggiunto”
"Il nostro l'obiettivo era raggiungere il quorum, è chiaro che non lo abbiamo raggiunto. Oggi non è una giornata di vittoria. Contemporaneamente gli ultimi dati ci dicono che sono oltre 14 milioni le persone che hanno votato nel nostro paese cui si aggiungeranno gli italiani all'estero: un numero importante, un numero di partenza. I problemi che abbiamo posto con i referendum rimangono sul tavolo”, ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in conferenza stampa dopo la chiusura dei seggi.
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Da Tajani a Salvini, le reazioni politiche al referendum
I 5 quesiti referendari sul lavoro e la cittadinanza non sono riusciti ad avvicinarsi al quorum richiesto del 50%+1 dei votanti. E immediate sono arrivati numerosi commenti all'esito da parte delle forze politiche. LE LORO PAROLE.
In Veneto l'affluenza intorno al 26,2%
Si attesta intorno al 26,3%, quattro punti percentuali meno della media nazionale (30,3%), l'affluenza alle urne dei referendum abrogativi in Veneto. Il dato emerge dalle rilevazioni del Ministero dell'Interno relative a 4.695 seggi sui 4.732 totali. La provincia con la partecipazione più alta è quella di Padova, con affluenza al 28,7%; il capoluogo ha registrato una percentuale del 37,9%. La percentuale più bassa è nella provincia di Verona, con il 24,3%.
La Russa: campo largo è definitivamente morto
"Hanno tentato di trasformare questo referendum in una vicenda interna di partito: anziché fare un congresso, hanno pensato di far spendere milioni allo Stato per vedere se aveva ragione la Schlein o i suoi oppositori; e credo che gli altri hanno tentato di fare un referendum contro il Governo. Hanno perso gli uni e gli altri, inutile infierire, ma spero che gli serva per il futuro". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo su La7 aggiungendo che "ha ragione comunque chi ha detto che il campo largo, semmai fosse nato, oggi è definitivamente morto".
Landini: “Non abbiamo raggiunto obiettivo”
“Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le leggi, questo obiettivo non l’abbiamo raggiunto”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, durante la conferenza stampa presso il Centro congresso Frentani, sede del comitato promotore.
Vannacci: “Referendum ha fallito, cittadinanza non si regala”
"Il referendum ha fallito. Ancora una volta l'identità italiana è stata difesa da chi non la reputa solo un pezzo di carta o un espediente per fare cassetto elettorale. Gli italiani hanno scelto, e hanno parlato con voce chiara e ferma: la cittadinanza non si regala. Con buona pace dei salotti di sinistra, dei guardiani della morale e degli amanti della società fluida". Lo scrive su X l'eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci.
A Matera quorum superato, affluenza al 53,3%
A Matera - dove si è votato anche per il ballottaggio tra Roberto Cifarelli (centrosinistra) e Antonio Nicoletti (centrodestra) - il quorum per il referendum è stato superato. Nella città dei Sassi l'affluenza definitiva è stata del 53,3%.
In 4 comuni della Toscana superato il quorum
Quattro i comuni in Toscana dove è stato raggiunto il quorum in tutti i 5 quesiti referendari dell'8 e 9 giugno. Svetta Sesto Fiorentino (Firenze) dove è stato superato il 53%, al secondo posto nella classifica con maggior numero di votanti Radicondoli (Siena) con oltre il 52% mentre sul gradino più basso del podio, entrambi con un'affluenza superiore al 51%, si piazzano Pontassieve (Firenze) e Monterotondo Marittimo (Grosseto). È in provincia di Arezzo, a Sestino, il comune dove si è registrata la minore affluenza: 21,5%.
Magi: Tajani vergognoso, ci batteremo contro riforme reazionarie
Le parole del ministro Tajani sui costi del referendum sono "letteralmente vergognose, evidentemente non si pongono lo stesso problema sullo scandalo dei centri in Albania che sono costati un multiplo del referendum". Lo ha detto il segretario di +Europa Riccardo Magi in una conferenza stampa al comitato per il quesito sulla cittadinanza. "Ma giocare con la rassegnazione e la delusione" dei cittadini è pericoloso e "tornerà loro indietro", ha aggiunto, perché "stanno giocando con il fondamento che legittima" la democrazia e "daremo filo da torcere su tutte le riforme reazionarie che metteranno in capo", ha concluso.
Picierno: “Referendum sconfitta profonda e regalo a Meloni”
"Una sconfitta profonda, seria, evitabile. Purtroppo un regalo enorme a Giorgia Meloni e alle destre. Fuori dalla nostra bolla c'è un Paese che vuole futuro e non rese di conti sul passato. Ora maturità, serietà e ascolto, evitando acrobazie assolutorie sui numeri". Lo scrive su X l'eurodeputata Pd e vicepresidente dell'Eurocamera, Pina Picierno, commentando i risultati del referendum.
Foti: urne vuote per l'opposizione, conferma miopia politica
"Le hanno tentate e giocate tutte, perfino strumentalizzando le tragiche vicende di Gaza, pur di portare a casa i referendum. Ma gli italiani non si sono fatti ingannare: più dei due terzi hanno disertato le urne": così su Facebook Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr. "Lo schiaffone per la compagnia del 'tutti dentro contro la Meloni' conferma la miopia politica ed elettorale di chi pretendeva di trasformare i referendum in un giudizio sul Governo. Lungi dal rappresentare un'occasione ghiotta per le opposizioni prima delle elezioni politiche del 2027, i referendum si sono rivelati, sotto il profilo politico ed elettorale, un campo minato per l'opposizione. Dopo mesi passati a fantasticare di piazze piene contro il governo Meloni, i suoi esponenti devono oggi fare i conti con le urne vuote”.
In un piccolo comune umbro superato quorum
Superato il quorum dell'affluenza per il voto ai referendum in un piccolo comune della provincia di Perugia. È Paciano dove all'unico seggo allestito si sono recati il 51,38 degli aventi diritto in base ai risultati riportati sul portale Eligendo. Il dato è stato uguale per tutti i quesiti referendari. Non avrà però effetti pratici sulla validità della consultazione, per la quale farà fede il dato nazionale.
La Russa: "Volgarità sinistra ha schifato elettori"
"Alla luce dei numeri dell'affluenza, sarebbe troppo facile ora infierire verso coloro che, come Schlein, Bonelli e tanti altri, mistificando il senso delle mie parole, hanno invitato ad andare a votare non per la presunta bontà dei quesiti referendari ma semplicemente, se non per odio, quasi per far dispetto a me. In realtà, io non ho più fatto né cenni né parola di propaganda e, come promesso, sono andato al seggio addirittura già domenica mattina presto. Ma la loro volgare campagna di disistima o peggio di odio nei miei confronti ha avuto un effetto: ho votato per un solo quesito. Senza le loro parole, forse avrei votato NO a tutti e cinque. Insomma, Schlein, Bonelli e i vari opinionisti schierati hanno fatto perdere non guadagnare punti all'affluenza. E forse non solo i miei perché ho testimonianza di tanti che schifati dal loro "Dalli a La Russa" o peggio "Dalli alla Meloni" hanno deciso di rinunciare ad andare a votare.Contenti loro…". Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Vannacci: "Referendum fallito, cittadinanza non si regala"
Salvini: "Cittadinanza accelerata idea bocciata dagli italiani"
"Anche quella della cittadinanza accelerata era una idea sbagliata e bocciata pure quella, servono semmai più controlli e più buon senso. E sulla clandestinità, continuare a ridurre sbarchi e aumentare espulsioni. Gli italiani hanno scelto, evviva la Democrazia", ha detto il vice premier e leader della Lega, Matteo Salvini.
Magi: "Al voto più elettori di quanti legittimano governo"
"Una parte di elettorato è andato a votare ed è superiore all'elettorato che legittima il governo che in questo momento è in carica". Lo ha detto il segretario di +Europa Riccardo Magi in una conferenza stampa al comitato per il quesito sulla cittadinanza e parlando dei numeri dei votanti. "Questa grossa parte di elettorato non potrà vedere soddisfatta la propria richiesta e questa è una prima grande questione di democrazia che "riguarda il quorum che è divenuto un ostacolo alla democrazia", ha aggiunto.
Salvini: "Sinistra senza idee non mobilita neanche i suoi"
"Grande rispetto per chi è andato a votare. Ma c'è una enorme sconfitta per una sinistra che non ha più idee e credibilità e che non riesce a mobilitare neanche i propri elettori", è il commento a caldo di Matteo Salvini con l'ANSA sull'esito del referendum. "In due anni e mezzo al governo del Paese abbiamo ottenuto il record di italiani al lavoro, disoccupazione ai minimi, crescita dei posti fissi e calo del precariato: alla sinistra lasciamo le chiacchiere, Lega e governo rispondono coi fatti, e gli italiani col voto, e il non voto, lo hanno capito benissimo", ha detto il leader della Lega.
Tajani: "Bisogna cambiare la legge sui referendum"
"Forse bisogna cambiare la legge sui referendum, servono probabilmente più firme, anche perché abbiamo speso tantissimi soldi per esempio per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all'estero che sono tornate bianche", ha detto il vicepremier Antonio Tajani al Tg1. "Poi per quanto riguarda le valutazioni di tipo politico, innanzitutto lo strumento del referendum per avviare iniziative politiche non si è risolto positivamente", ha affermato.
Tajani: "Fallito assalto dell'opposizione, governo rafforzato"
"Intanto grande rispetto per chi è andato a votare perché è sempre una forma di partecipazione al referendum. Detto questo, è stata una sconfitta della sinistra e dell'opposizione che voleva tentare l'assalto al governo utilizzando il grimaldello dei referendum. La cosa è andata male, il governo si è rafforzato, l'opposizione si è indebolita". Così il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani, intervenendo al Tg1.
Magi: "Vince astensionismo organizzato ma noi non sconfitti"
"Ha vinto l'astensionismo organizzato che si è fatto forte dell'astensionismo spontaneo e della mancanza di informazione ma non ci sentiamo sconfitti" perché "abbiamo rimesso al centro della discussione pubblica un tema che non c'era più: quello della riforma della legge sulla cittadinanza". Lo ha detto il segretario di +Europa Riccardo Magi in una conferenza stampa al comitato per il quesito sulla cittadinanza.
Affluenza si avvicina al 30%
Con dati ancora parziali, l'affluenza per i cinque quesiti referendari viaggia intorno al 30%.
Zaia: "Esito referendum rafforza coalizione di centrodestra"
"Quello appena archiviato è stato un referendum pensato male, proposto peggio e terminato con un chiaro responso popolare: l'assenza di consenso. L'esito di oggi rafforza non solo la legittimità dell'azione di governo, ma anche la coesione e la credibilità della coalizione di centrodestra, che esce da questa prova ulteriormente consolidata nel rapporto con i cittadini". Lo afferma il presidente del Veneto Luca Zaia, interpellato dall'ANSA sull'affluenza alla consultazione referendaria. "Non va dimenticato che l'obiettivo iniziale era ostacolare l'attuazione dell'autonomia differenziata. Il sesto quesito, chiaramente indirizzato in tal senso, è stato infatti dichiarato inammissibile dalla Corte Costituzionale. Gli altri cinque sono stati oggi sonoramente bocciati dal corpo elettorale", conclude Zaia.
FdI alle opposizioni: "Avete perso"
"Avete perso". È il messaggio a caratteri cubitali che sui social Fratelli d'Italia pubblica insieme a una foto in cui sono schierati i leader dell'opposizione sostenitori dei referendum, Riccardo Magi, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Elly Schlein e Nicola Fratoianni. "L'unico vero obiettivo di questo referendum era far cadere il Governo Meloni. Alla fine, però - si legge nel post - sono stati gli italiani a far cadere voi".
Orsini: "Referendum? Non spetta a me giudicare"
"Non spetta a me giudicare. Lo spoglio è ancora in corso, vedremo i risultati domani". Così il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, in risposta ad una domanda sul referendum, al suo arrivo all'assemblea dell'Unione parmense degli industriali.
Affluenza intorno al 29% (dati parziali)
Contando i dati relativi a poco più di 30mila sezioni su 61.591, per i cinque quesiti referendari l'affluenza è di poco superiore al 29%.
Gualmini (Pd): "Il referendum si è rivelato un boomerang"
"Aver mobilitato tutto il Partito (democratico), tutti i circoli, tutti i dirigenti su un referendum che doveva 'correggere gli errori del vecchio Pd' si è rivelato un boomerang. Un referendum politico contro se stessi". Lo scrive su X l'eurodeputata dem, Elisabetta Gualmini. "Aver rotto l'unità sindacale in una rinnovata cinghia di trasmissione con un solo sindacato (Cgil), pur con rispetto, un altro errore. Con quesiti rivolti al passato e pochissimo legati alle patologie del mercato del lavoro di oggi. Doveva essere uno sfratto a Meloni. Non pare vada così. Auguriamoci almeno una discussione franca magari anche con quelli del vecchio Pd", conclude l'esponente dem.
Pichetto: "Anche il non voto era una scelta, quesiti bocciati da italiani"
"Anche il non voto era una scelta di voto, perché io credo che i quesiti sono stati bocciati dalla maggioranza degli italiani". Cosi il ministro dell'ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha commentato i dati sull'affluenza al referendum, prima di partecipare all'assemblea annuale dell'Unione parmense degli industriali.
Fazzolari: "Ora governo rafforzato e sinistra indebolita"
"Le opposizioni hanno voluto trasformare i 5 referendum in un referendum sul governo Meloni. Il responso appare molto chiaro: il governo ne esce ulteriormente rafforzato e la sinistra ulteriormente indebolita". Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per l'Attuazione del programma di governo, intercettato dai giornalisti fuori da Palazzo Chigi.
YouTrend, nessun quesito ha raggiunto il quorum
Secondo l'analisi dei sondaggi politici YouTrend, a urne chiuse, nessuno dei 5 quesiti dei referendum su lavoro e cittadinanza ha raggiunto il quorum.
I primi dati parziali sull'affluenza ai referendum
I primi dati parziali (9.381 sezioni su un totale di 61.591) danno l'affluenza alle 15 di oggi al 28,40%.
Urne chiuse
Hanno chiuso alle 15 le operazioni di voto per i referendum. Urne chiuse anche per la tornata di amministrative.
YouTrend, affluenza più alta in città con più laureati
A trainare finora il voto dei referendum sono stati maggiormente i comuni con più elettori laureati (almeno il 20% della popolazione) toccando quota 28,1%. Seguono le città in cui gli stranieri residenti superano il 15%, registrando un'affluenza al 27,3%. Sono i risultati di una prima analisi socio-demografica del voto fatta da YouTrend, sulla base degli ultimi dati sull'affluenza disponibili ieri sera. La tendenza riscontrata si riscontra prevalentemente nei grandi centri urbani del centro-nord. In generale, si è quindi votato di più nelle città più grandi, più colte e più multiculturali e nei comuni con oltre 100mila abitanti, l'affluenza media ha superato il 27% (oltre la media nazionale del 22,7%).
Si va verso la chiusura delle urne
Tra meno di un'ora chiuderanno le urne. Resta l'incognita dell'affluenza.

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Salvini: "Referendum non passeranno, la cittadinanza non è un regalo"
"Oggi in Italia si votano dei referendum che non passeranno: la cittadinanza non è un regalo, chiediamo regole più chiare e severe per essere cittadini italiani, non basta qualche anno in più di residenza". Così il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo sul palco della "Festa della Vittoria" dei Patrioti Ue a Mormant-sur-Vernisson.
Youtrend: "Nord traina affluenza, tranne Bolzano. Al Sud picchi negativi al 4%"
Secondo l'analisi dei sondaggi politici YouTrend sui dati del voto disponibili finora e fermi alle 23 di ieri, sulla partecipazione al referendum l'Italia si è spaccata in due. Si è votato di più al Nord e al Centro, più astensionismo al Sud. In particolare si è votato di più nelle città settentrionali, con un'affluenza media del 23%, poco sopra la media nazionale del 22,7. Unica eccezione, secondo Youtrend, è Bolzano, dove l'affluenza è la più bassa in assoluto. Lontane le percentuali di voto al Sud e nelle isole. Youtrend rimarca che sono ferme sotto il 4% le province di Vibo Valentia, Agrigento e Caltanissetta.
Fedriga: "Cittadini hanno scelto l'astensione, opzione criminalizzata dalla sx"
"I cittadini avevano tre scelte: votare sì, votare no, astenersi. Una scelta, quest'ultima, che ho visto è stata quasi criminalizzata dalla sinistra. Questo è qualcosa di assurdo, perché in altri referendum la stessa sinistra ha detto di astenersi, e legittimamente lo aveva fatto, non si capisce perché oggi, invece, sembra antidemocratico chi legittimamente decide di astenersi. Nei referendum l'astensione è un'opzione. Un'opzione che evidentemente la maggioranza dei cittadini sta utilizzando", ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Alla domanda dei giornalisti se ritiene un flop il referendum, ha risposto "aspettiamo la fine".
Cgil Torino, ci sono seggi in cui il 50% è stato superato
Nel quadro di un'affluenza molto bassa, la Cgil Torino sottolinea come nel capoluogo piemontese in alcuni seggi "si è già superato il 50% dei voti espressi". Anche Arci Torino evidenzia "un'affluenza tra le più significative del Paese".
De Luca: "Referendum non adatto per argomenti complessi"
Secondo il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intorno ai referendum "c'è stato un elemento di ideologizzazione eccessivo, ed è stato sbagliato, c'è il problema che quando si affrontano argomenti complessi lo strumento referendario non è quello più adatto". Secondo il governatore "bisogna arrivare comunque in una sede parlamentare per affrontare i problemi e definire procedimenti legislativi che li risolvano".
Parte proposta di legge per abolire quorum per referendum
A urne ancora aperte, la grande sconfitta di questo referendum sembra già l'affluenza. E parte così una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per abolire il quorum dai referendum abrogativi, previsti dall'articolo 75 della Costituzione: pubblicata oggi sulla piattaforma di raccolta firme del Ministero di Giustizia, è stata depositata alla Corte di Cassazione lo scorso 5 giugno dal comitato civico Basta quorum!. "Oggi, continuare a mantenere il quorum significa abolire i referendum", spiegano i proponenti. Primo firmatario è Mario Staderini, protagonista della campagna che nel 2021 ha portato all'introduzione della firma digitale per sottoscrivere i referendum. Per l'approdo in Parlamento servono 50 mila firme.
L'istituto del referendum
A Start, su Sky TG24, il dibattito sull'istituto del referendum insieme ai costituzionalisti Giovanni Guzzetta e Francesca Biondi.
Referendum, polemica consiglieri Lega-M5s a Torino
Polemica, a Torino, fra il capogruppo M5s in Consiglio comunale Andrea Russi e il consigliere della Lega Giuseppe Catizone, per un post di quest'ultimo sul referendum. Condividendo i dati dell'affluenza di ieri alle 19, l'esponente leghista commenta "Un successone…. Adesso tornate a cuccia". parole che hanno suscitato la reazione del collega. "Tornate a cuccia', scrive il vicepresidente della Commissione consiliare Lavoro sui referendum sul lavoro. Per qualcuno, chi non la pensa come lui è un cane rabbioso da zittire. Per noi, invece, è una persona che esercita un diritto. E merita rispetto, anche quando la pensa diversamente", ha detto Russi. La replica di Catizone: "Viviamo in un paese libero e siamo liberi di dire ciò che vogliamo, capisco che il M5s per nascondere i disastri fatti a Torino cerchi di occuparsi di questioni nazionali ma con risultati pessimi. I referendum bocciati in partenza hanno solo fatto spendere soldi pubblici che una volta erano tanto cari al M5s".
Seggi chiusi alle 15, quorum lontano
Tra due ore e mezza chiuderanno i seggi, con il raggiungimento del quorum per validare i referendum che sembra molto lontano.

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Referendum, Renzi: "Per le trivelle Meloni mi attaccava per non aver votato, è una banderuola"
Matteo Renzi continua a polemizzare sulla decisione di Giorgia Meloni di non votare al referendum. Nella sua e-news sottolinea ricorda come nel 2016 - in occasione della consultazione referendaria sulle trivelle - la premier si scagliò contro di lui per la scelta di non votare. E riporta due frasi di Meloni: 1) "Renzi si ricordi che fare il Presidente del Consiglio significa rappresentare tutti gli italiani, anche chi la pensa diversamente. Il Governo ha fatto di tutto per favorire l'astensionismo e non far raggiungere il quorum perché il voto degli italiani è solo un intralcio ai loro giochi di potere". 2) "Se il Governo Renzi non avesse voluto buttare dalla finestra 300 milioni di euro del voto dei contribuenti avrebbe potuto accorpare il referendum alle amministrative. Ma non lo ha fatto perché Renzi ha paura del voto degli italiani". Il leader di Iv: "Giorgia Meloni è una banderuola".
Referendum in Italia, dal primo nel 1946 a quelli del 2025: tutti i voti
Dal primo referendum, con il quale gli elettori scelsero tra Repubblica e Monarchia, a quello in corso su cittadinanza e lavoro. TUTTI I VOTI REFERENDARI IN ITALIA.

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Carlo Calenda al seggio elettorale: scheda esaurita, ne ritira un'altra e poi vota
Quasi tutti i principali esponenti politici che hanno deciso di votare sono andati alle urne ieri, domenica 8 giugno. Il leader di Azione Carlo Calenda si è invece presentato oggi al suo seggio romano di riferimento. Lì si è però accorto che la sua scheda non aveva più spazio per i timbri. Uno degli scrutatori gli ha spiegato la procedura: "Vada in via Petroselli, le rifanno subito la scheda". All'uscita dal seggio, Calenda ha commentato: "Sono andato a votare e avevo anche la scheda esaurita. Detto questo, sono un senatore eletto: è giusto che chi è eletto vada a votare. Dopodiché sui referendum è una lunga prassi. Chi vuole andare va, chi non vuole andare non va: vuol dire che non è d'accordo con i quesiti e non c'è nulla di antidemocratico in questo". Tornato al seggio con la tessera nuova, Calenda ha ritirato le schede per tutti e 5 i quesiti.

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Referendum: "Giani, soddisfatto per l'affluenza in Toscana"
L'affluenza in Toscana è "il segnale è quello di una grande attenzione ai temi del lavoro e dell'integrazione": è la "regione con più partecipazione e questo per me è un motivo di grande soddisfazione", dice il governatore Eugenio Giani. La Toscana è prima in Italia con circa il 30%, circa otto punti sopra rispetto alla media del Paese. "A livello nazionale - prosegue Giani - andranno fatte le riflessioni del caso, sviluppando questi temi, al di là del referendum, sul piano dell'azione parlamentare. Io sono convinto che le questioni poste - l'integrazione, il fatto che vi sia maggiore sicurezza, che si dia una bella botta a quelle misure del lavoro precario, insicuro e sottopagato - richiedono in Parlamento un'azione forte".
Elezioni amministrative, affluenza più alta che per i referendum
Bassa, ma ben più alta rispetto ai referendum, è stata finora l'affluenza dei Comuni al ballottaggio per le elezioni amministrative. Alle 23 di ieri era complessivamente di circa il 37%, in calo rispetto al primo turno quando era andato a votare il 45,82% di elettori.
Referendum, polemiche su violazione silenzio elettorale e "turbativa" ai seggi
Diverse le polemiche per le violazioni del silenzio elettorale da parte degli esponenti politici, così come le lamentele da parte del Comitato promotore dei referendum per il fatto che in alcune sezioni i presidenti di seggio abbiano chiesto preventivamente agli elettori se volessero ritirare o meno tutte e 5 le schede. Ad esempio, per quanto riguarda Roma, il Comitato ha inviato una lettera al sindaco di Roma Gualtieri e al Prefetto evidenziando come la domanda dei presidente di seggio "potrebbe risultare orientativa e turbativa".
Lupi fuori dal coro nel centrodestra: ha votato ai referendum
Voce fuori dal coro del centrodestra di maggioranza è quella di Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, che ieri ha votato per i referendum a Milano. "Cinque no convinti, non è un segreto il nostro voto. Siccome invitiamo sempre alla partecipazione al voto, testimoniare che il voto è importante anche nei referendum credo che fosse un dovere da parte nostra di una forza politica del centrodestra, che si è espresso con la contrarietà a questi referendum. Noi Moderati anziché astenersi ha invitato ad andare al voto", ha spiegato.

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Ieri Meloni ai seggi, non ritira le schede
La premier Giorgia Meloni ieri si è presentata al suo seggio elettorale di riferimento. Non ha però ritirato le schede, come aveva già spiegato di voler fare: "Non votare è un mio diritto".

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Referendum, i 5 quesiti spiegati
Lavoro e concessione della cittadinanza italiana per gli extracomunitari. Sono gli argomenti al centro dei quesiti refendari in corso. Il primo quesito riguarda l'abolizione del contratto di lavoro a tutele crescenti del Jobs Act che - in linea di principio - impedisce al lavoratore licenziato illegittimamente di essere reintegrato al proprio posto. Il secondo riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. Il terzo chiede di abrogare le norme che hanno reso più facile ricorre ad assunzioni a tempo determinato. Poi il quarto chiede l’abrogazione della norma che non permette al lavoratore in subappalto che ha un incidente di chiedere il risarcimento anche all'impresa che ha commissionato l'opera. L'ultimo propone di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo di residenza legale nel nostro Paese per la richiesta della cittadinanza italiana da parte degli stranieri extracomunitari maggiorenni. LA SPIEGAZIONE DEI QUESITI.
L'affluenza alle 23 di ieri nelle regioni italiane
Questa l’affluenza alle 23 di ieri nelle regioni italiane per il primo quesito referendario (al netto di lievi differenze di circa lo 0,1% è la stessa anche per gli altri quattro quesiti).
- Abruzzo 20,81%
- Basilicata 22,20%
- Calabria 16,23%
- Campania 21,53%
- Emilia-Romagna 28,85%
- Friuli-Venezia Giulia 20,44%
- Lazio 23,71%
- Liguria 26,37%
- Lombardia 23,97%
- Marche 23,62%
- Molise 18,91%
- Piemonte 27,13%
- Puglia 20,15%
- Sardegna 18,93%
- Sicilia 16,32%
- Toscana 29,99%
- Trentino-Alto Adige 16,13% (Trentino 21,84% - Alto Adige 10,3%)
- Umbria 21,94%
- Valle d’Aosta 21,46%
- Veneto 19,92%
Referendum, in Alto Adige record negativo affluenza: 10,3%
Alle 23 di domenica 8 giugno in Trentino l'affluenza alle urne per i cinque referendum popolari abrogativi in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza si è fermata al 21,84%, mentre in Alto Adige si è registrata l'affluenza più bassa tra tutte le regioni, pari al 10,3%. Entrambe le percentuali relative alle due Province autonome sono più basse della media nazionale, comunque ferma al 22%, in linea con l'ultima tornata referendaria - quella del 2009 sulla legge elettorale - in cui si votò su due giorni come quest'anno e in cui non fu raggiunto il quorum del 50%+1.
Referendum, urne aperte fino alle 15
Ancora poco più di sei ore per poter votare per i referendum. I seggi chiudono alle 15.

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Dal 1946 a oggi 67 referendum abrogativi, quorum raggiunto 39 volte
Da quello istituzionale del 1946, per scegliere tra monarchia e Repubblica, a quelli che hanno riguardato la scelta su aborto e divorzio: gli italiani sono stati chiamati a votare per un referendum 78 volte. In particolare, dal dopoguerra a oggi, sono stati 67 quelli abrogativi: il quorum del 50%+1 degli aventi diritto al voto, dal 1974 al 2022, è stato raggiunto in 39 occasioni, mentre in 28 non è stata superata la soglia.
Si vota anche per le amministrative
Insieme ai referendum, sempre fino alle 15, si vota anche per i ballottaggi in 13 Comuni sopra i 15mila abitanti, tra cui Taranto e Matera, e in 7 Comuni in Sardegna al primo turno, tra cui Nuoro.
Referendum, minimo lo scarto di affluenza per i 5 quesiti
Minimo lo scarto degli elettori tra i 5 quesiti referendari. Alle 23, secondo i dati del Ministero dell'Interno, hanno votato per il primo sul lavoro, quello per il reintegro dei licenziamenti illegittimi, il 22,4%. Al secondo, quello su licenziamenti e limite indennità, il 22,37%. Al terzo, quello per la tutela dei contratti a termine, il 22,40%. Al quarto, quello per la responsabilità degli infortuni sul lavoro, il 22,36%. Al quinto, quello sulla cittadinanza il 22,24%.
Referendum 8 e 9 giugno 2025, le posizioni dei partiti: da Fratelli d'Italia al Pd
Cittadinanza, Jobs act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti. Sono i cinque quesiti referendari su cui gli italiani sono chiamati e esprimersi. Si tratta di referendum abrogativi: votare sì significa chiedere l’eliminazione di una norma attualmente in vigore, mentre votare no equivale a mantenerla. Affinché il risultato abbia effetto, è necessario che venga raggiunto il quorum, ovvero che almeno il 50% più uno degli aventi diritto si rechi alle urne. In caso contrario, il referendum sarà nullo. La maggioranza di governo invita all’astensione, mentre le opposizioni si schierano in gran parte per il sì. Ecco nel dettaglio le posizioni espresse dalle forze politiche.
Referendum 8 e 9 giugno, cosa cambia se vince il sì
Italiani alle urne anche lunedì 9 giugno, per cinque referendum abrogativi. Gli aventi diritti al voto potranno decidere se abolire o meno parti di provvedimenti che riguardano la riforma del mercato del lavoro e l'accoglienza-integrazione dei migranti nel nostro Paese. Per essere validi i referendum devono superare il quorum di votanti del 50% più uno del corpo elettorale. All'elettore saranno consegnate 5 schede su cui sono riportate le domande a cui rispondere. Il voto si esprime tracciando un segno: sul SI se favorevoli alla proposta e sul NO se contrari (I QUESITI SPIEGATI - LE POSIZIONI DEI PARTITI - .I REFERENDUM IN ITALIA).
I seggi riaprono stamani alle 7 e chiudono alle 15
Per il secondo giorno di voto, i seggi riaprono alle 7 e chiudono alle 15.
Referendum, alle 23 di ieri l'affluenza al 22,73%
Alle 23 di ieri affluenza intorno al 22,73%.
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