Sanità, liste d'attesa: c'è un accordo tra governo e regioni. Ecco cosa prevede
Salute e BenessereArrivata la fumata bianca sul decreto che regola i poteri sostitutivi riguardo alle liste d'attesa. Adesso, infatti, il ministero della Salute, attraverso l'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria, potrà assumere i poteri qualora le Regioni dovessero risultare inadempienti. Ecco cosa succederà, nel dettaglio
Dopo che, negli ultimi mesi, il provvedimento era stato al centro di una netta contrapposizione tra il Governo e le Regioni è arrivata la decisiva fumata bianca sul decreto che regola i poteri sostitutivi riguardo alle liste d'attesa. Adesso, infatti, il ministero della Salute, attraverso l'Organismo di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria, potrà assumere i poteri qualora le Regioni dovessero risultare inadempienti.
Cosa succederà
L’obiettivo del decreto, dunque, sarà quello di ridurre le lunghe attese che nel 2024 hanno portato quasi 6 milioni di persone, cioè quasi un decimo della popolazione italiana, a rinunciare a curarsi perché i tempi di attesa per esami e visite erano troppo lunghi o perché fare i controlli costava troppo. In particolare, la nuova formulazione ha permesso di definire chiaramente il perimetro dell'esercizio del potere sostitutivo che potrà scattare su specifici atti o provvedimenti, considerati come fondamentali con l’obiettivo di abbattere le liste d'attesa, oltre a definire una tempistica evidentemente precisa per la fase di contradditorio tra ministero della Salute e Regioni e per quella di esecuzione. Ma ecco, nel concreto, cosa aspettarsi. In caso di ritardi o mancanze, l'Organismo potrà segnalare il caso critico specifico alla Regione interessata e al ministro della Salute, concedendo un primo termine di 30 giorni per le controdeduzioni. Se non ci saranno risposte o queste saranno ritenute insufficienti, parte un ulteriore e secondo termine, pari a 60 o 90 giorni, per cercare di porre rimedio. Trascorso anche questo periodo senza un esito soddisfacente, l'Organismo potrà adottare direttamente i provvedimenti necessari oppure indicare alla Regione le linee operative da seguire, verificandone l'attuazione.
I commenti di Fedriga e Schillaci
"L'intesa raggiunta oggi è l'esito di una collaborazione proficua, caratterizzata da una fase di confronti continui con il ministero della Salute che hanno reso possibile condividere le procedure e le modalità funzionali all'obiettivo di tutti: abbattere le liste di attesa e garantire ai cittadini l'accesso alle cure. Ringrazio pertanto il Ministro Schillaci e resto fiducioso che il metodo della collaborazione sia quello giusto per affrontare i temi ancora aperti e destinati a incidere sul futuro del Servizio sanitario nazionale", ha commentato il presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Massimiliano Fedriga. "Bene l'intesa Stato-Regioni sul decreto che disciplina i poteri sostitutivi. Ringrazio il presidente Fedriga e ora andiamo avanti, insieme alle Regioni, con la piena attuazione della legge per abbattere le liste d'attesa e garantire ai cittadini servizi sempre più efficienti". Queste, invece, le parole del Ministro della Salute, Orazio Schillaci. Il decreto, di cinque articoli, rileva il ministero in una nota, "è ispirato ai principi di trasparenza dell'azione amministrativa e leale collaborazione tra Stato e Regioni. L'esercizio dei poteri sostitutivi è previsto in caso di mancata nomina del Responsabile unico regionale dell'assistenza sanitaria (RUAS) nonché qualora il RUAS o le Regioni non svolgano i compiti, connessi alla problematica delle liste di attesa, loro affidati ai sensi della legge o nei casi di inadempienza parziale o totale degli obiettivi indicati dalla legge".
Una relazione dettagliata e una piattaforma
Tra l’altro, è emerso, tutte le attività svolte con i poteri sostitutivi dovranno essere documentate in una relazione da inviare sia alla Regione inadempiente sia al ministero della Salute. La relazione, in particolare, proporrà l'elenco degli atti adottati, le eventuali verifiche svolte sul campo, l'assistenza fornita dai carabinieri del Nas e il dettaglio delle spese sostenute. E, entro il 10 gennaio di ogni anno, l'Organismo dovrà proporne una a livello generale in merito attività svolte nel corso dell'anno. Si prevede pure la creazione di una piattaforma nazionale delle liste d’attesa, un sistema per controllare che le regioni rispettino le priorità indicate sulla ricetta. Un’altra misura riguarda, poi, i centri di prenotazione regionale, che dovranno comunicare alle persone i tempi di attesa sia degli ospedali pubblici che di quelli privati accreditati.
