Incinta dopo anni di tentativi grazie all'Intelligenza artificiale: cos'è il metodo Star

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©IPA/Fotogramma

Una coppia è riuscita ad avviare un percorso di gravidanza grazie al metodo sperimentale “Star” sviluppato dalla Columbia University. Il sistema, basato sull’Intelligenza artificiale, ha permesso di individuare pochi spermatozoi in un caso di azoospermia. È la prima gravidanza resa possibile con questa tecnica

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Avevano provato per 18 anni ad avere un bambino, ma una particolare condizione dell’uomo rendeva impossibile per la coppia sperare in una gravidanza: l’azoospermia, caratterizzata dall’assenza di spermatozoi rilevabili nel liquido seminale. Nonostante i numerosi tentativi falliti, i due hanno deciso di provarci ancora affidandosi a un metodo sperimentale sviluppato dalla Columbia University, negli Stati Uniti: il sistema “Star”. Il bambino, frutto di questa procedura, dovrebbe nascere a dicembre. La notizia è riportata dalla Cnn, secondo cui si tratta della prima gravidanza ottenuta con successo grazie al nuovo metodo. Pur trattandosi di un sistema ancora sperimentale, questo risultato potrebbe rappresentare una svolta nella medicina riproduttiva e offrire nuove prospettive nel trattamento dell’infertilità maschile. Ecco nel dettaglio come funziona il metodo Star. 

Cos’è il metodo Star 

Come spiegato in un approfondimento a cura dell’ateneo americano, “Star offre nuove speranze alle famiglie che desiderano realizzare il sogno della genitorialità". Grazie a un’innovativa combinazione di Intelligenza artificiale, imaging ad alta velocità e robotica, questo sistema aiuta a individuare e recuperare quantità anche minime di spermatozoi presenti nel liquido seminale dell'uomo, utilizzati poi per effettuare una fecondazione in vitro. Operazione che viene effettuata “in modo delicato e senza l’uso di sostanze chimiche aggressive o laser”. 

La gioia della madre e il lavoro dei ricercatori 

Analizzando un campione di sperma del marito, i ricercatori del Columbia University Fertility Center sono riusciti a individuare e recuperare tre spermatozoi, poi utilizzati per fecondare gli ovuli della moglie tramite fecondazione in vitro. “Mi ci sono voluti due giorni per credere che fossi veramente incinta. Ancora mi sveglio al mattino e non riesco a credere se sia vero o meno”, ha raccontato la futura mamma. 

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